Al via il 26 marzo la mobilitazione “Divieto di Cultura”. Giornate di “blackout” dei teatri e spot di protesta

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Il 26, 27, 28 marzo, sono le tre giornate di mobilitazione nazionale della cultura e dello spettacolo all'insegna del "Divieto di Cultura" con serrata di 46 teatri a Roma e campagne di comunicazione disseminate tra istituzioni come l'Accademia di Santa Cecilia e Musica per Roma, sulla scia della manifestazione in difesa della danza prevista per oggi a piazza Montecitorio, dello sciopero generale dei teatri di prosa per il 25 marzo indetto dai sindacati, preceduta il 24 dal sit-in di protesta davanti al Ministero dell'Economia e dall'assemblea generale di Federculture prevista al Maxxi. Una iniziativa promossa da Federculture, Agis, Anci, Upi, Conferenza delle Regioni, Fai e illustrata oggi presso il Palazzo delle Esposizioni. Nella tre giorni sara' messa in campo una campagna nazionale di sensibilizzazione con lo spot "Divieto di Cultura" realizzato appositamente per l'occasione, al fianco di singole iniziative nei siti aderenti. Ma soprattutto spicca il black out dei teatri di Roma il 25 marzo, dal Quirino all'Eliseo, dall'Ambra Jovinelli al Vittoria, dall'Argentina al Palladium. "La mobilitazione non e' figlia di una posizione ideologica, ma al contrario corale che unisce più fronti politici – dice Roberto Grossi presidente di Federculture – Fa fronte ad uno scenario che danneggia e mette in discussione tutto il settore della conoscenza oltre all'articolo 9 della costituzione". "Roma Capitale aderisce alle giorate di mobilitazioni – dichiara l'assessore alla Cultura del Comune di Roma Dino Gasperini – le forme le discuteremo domani partecipando alla riunione del direttivo dell'Anci".
"Siamo sotto la soglia di sopravvivenza a fronte di una consapevolezza da parte del mondo della cultura e delle persone che hanno partecipato alle diverse iniziative messe in campo – dichiara l'assessore provinciale alla Cultura Cecilia D'Elia – Gli enti locali sono fermi per una legge, la 122, che ci impedisce di fare cultura. Servono fatti e risposte concrete perche' la cultura e' lavoro. La cultura sta dicendo a questo paese che rischia di smarriirsi e perdersi. Servono decisioni politiche adeguate". Presenti, il direttore del Palaexpo Mario De Simoni, il direttore dell'Eliseo Massimo Monaci, il direttore del Romaeuropa Festival Fabrizio Grifasi, esponenti del teatro Quirino Vittorio Gassman, l'ex assessore capitolino alla Cultura Umberto Croppi. Se l'Auditorium Parco della Musica puntera' ad una campagna di sensibilizzazione pubblica sulla protesta, affiggendo ovunque manifesti e cartelloni, programmando in loop la proiezione dello spot e un audio. Sul fronte dello spettacolo, illustra Paolo Protti presidente dell'Agis, nei cinema saranno proiettati dello spot "Divieto di Cultura", mentre tra sale concerti e teatri si dara' luogo a singole iniziative: "A Roma venerdì' 25 marzo 46 teatri resteranno chiusi, compreso il teatro stabile Argentina, una situazione di oscurita' che sara' seguita il 27 marzo proprio quando nel mondo si celebra la Giornata internazionale del Teatro. Il mondo teatrale italiano non festeggera' la ricorrenza, mettendo in campo varie iniziative di sensibilizzazione dell'opinione pubblica. E' un crescere di iniziative per rendere cosciente i cittadini". Dal fronte del Palaexpo, Palazzo delle Esposizioni e Scuderie del Quirinale aderira' con la distribuzione di volantini e forme di comunicazione mirata.


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