Guidonia / Frozen su Via Roma: il centro sotto la coltre della neve

In In Evidenza da Yari Riccardi Commenti

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L’aria di giornata memorabile, sotto più punti di vista, era già evidente dalle prime ore del mattino. Alle 6 e 30 il centro di Guidonia era completamente coperto da una coltre bianca, che continuava a scendere con dolcezza e continuamente, così come ha fatto fino a pochi minuti fa.

La stazione imbiancata, pochissimi pendolari rispetto al solito, un addetto che tenta di spalare la neve nei pressi dei binari. Negli occhi di tutti una quieta rassegnazione all’inevitabile: oggi arrivare al lavoro sarà un’impresa. Le prime telefonate. Una ragazza dice al suo interlocutore dall’altra parte del telefono: “Aspetto fino alle 7, poi chiamo la signora. Speriamo sia comprensiva”. Impossibile non essere comprensivi davanti a uno spettacolo così raro da queste parti e per questo così emozionante e suggestivo.

La neve a Guidonia ha chiuso le scuole e riempito i cuori. Il cammino dalla stazione alla pineta è magia: all’interno del parco eccoci catapultati in una scenografia perfetta per Frozen. Uno sguardo a una palestra dove un bimbo – sono le 7 e 30 – fa il suo primo pupazzo di neve ed ecco via Leonardo da Vinci, con gli alberi di ghiaccio e con le macchine coperte.

Il bianco del cielo è la cornice perfetta per la piazza del Comune. Vuota, con il solo bar aperto. Paesaggio lunare, silenzio. I passi che a malapena si sentono sulla neve, le strade vuote. Sì, disagi, disservizi, freddo, tutto vero e tutto giusto. Ne abbiamo parlato in altra sede.

Ma c’è un altro lato. Che racconta una città in cui la gente cammina e sorride, in cui il pensiero non sono soltanto le buche, le polemiche, i disagi, le problematiche ben note della città. Non sono scomparse, stanno lì sotto il bianco. Quel bianco che purifica e che disinfetta. Almeno per qualche ora. Via il grigio delle strade, ecco un atmosfera da favola, da cartone animato. Da sogno. Un sogno ovattato e freddo, ma comunque un sogno, che riporta la città a quello che dovrebbe essere sempre. Una comunità, e non un pezzo di periferia romana.

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