“Non si vede bene che col cuore”: il saluto della Volpe di Guidonia

In Ambiente & Territorio, In Evidenza da Yari Riccardi

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‘…”Addio”, disse la volpe. “Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale e’ invisibile agli occhi”. “L’essenziale e’ invisibile agli occhi”, ripete’ il piccolo principe, per ricordarselo. “E’ il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosi’ importante”. “E’ il tempo che ho perduto per la mia rosa…” sussurro’ il piccolo principe per ricordarselo. “Gli uomini hanno dimenticato questa verita’. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…” “Io sono responsabile della mia rosa…” ripete’ il piccolo principe per ricordarselo…’. Non sappiamo se è la stessa Volpe che abbiamo incontrato ormai un anno fa, e che appariva qui e là di notte nel centro di Guidonia. Non lo sappiamo, e non è neanche così importante.E’ che quando muore una Volpe e la trovi davanti ti fa strano. A Guidonia non sono così comuni le Volpi, e in generale, gli animali selvatici. Ti fa pensare che una Volpe possa solo resistere a Guidonia: e invece eccola, che sembra quasi dormire, caduta “dolcemente come cade un albero.Non fece neppure rumore sulla sabbia”. Ritorna il Piccolo Principe, perchè a noi piacciono ancora le storie per i bambini che poi tanto per bambini non sono, e ci tornano alla mente le parole di un amico, Simone Saccucci, che tempo fa, proprio parlando di una Volpe – questa, un’altra, che importanza ha? – che camminava qui tra il Medioevo e oggi. “Una storia che mi rende ancora di più palesemente ed ottusamente convinto della necessità di non sprofondare da queste parti, ma anche convinto della necessità di mantenere un costante romanticismo. Perché è l’unico modo che conosco per non sprecare la mia vita”.La Volpe ci lascia con un profondo insegnamento, e non a caso, ci dice addio nella settimana del Carnevale, portatrice sana di una collaborazione che ha portato frutti dolcissimi per tutti. E’ solo prendendosi cura di qualcosa o di qualcuno, è solo addomesticando e lasciandosi addomesticare, è solo essere responsabili di qualcuno o di qualcosa che qui non sprofondiamo. Il lavoro fianco a fianco delle scuole, dei comitati e delle istituzioni per realizzare il Carnevale, è quello il nostro concetto di “tenere a qualcosa”, “prendersi cura”, “essere responsaabili”. E, finchè ci sarà qualcuno che si prende cura di qualcosa, non sprofonderà neanche questo posto, questi posti, non sprofonderemo neanche noi. E la Volpe, che sembra dormire, ma in realtà è solo partita per un altro posto, sta lì a ricordarcelo. Perchè, alla fine, sotto sotto, nelle favole e nel lieto fine ci crediamo ancora un po’ tutti. E una Volpe, a Guidonia, cosa altro può essere se non un pezzo di favola? Manca il lieto fine, ma per quello c’è tempo. Il tempo di vedere un’altra Volpe. Non ne passerà poi molto, ne siamo certi.

http://www.romaest.org/news/01/2014/guidonia-una-volpe-passeggia-nel-parco-caduti-di-nassiriya-da-cinque-notti/

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