Da fidanzata felice a “schiava del sesso a pagamento” L’odissea di una 27enne costretta a prostituirsi

In Cronaca & Attualità da Roma Est Magazine Commenti

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Si erano conosciuti grazie ad un social network, e sembrava fosse nata una bellissima storia d’amore. Presto la love story si è però trasformata in un incubo e la ragazza, una 27enne romana, si è ritrovata ad essere da fidanzata a schiava del sesso. Grazie all’intervento dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma la donna è stata liberata. Tutto ha avuto inizio nello scorso mese di settembre, quando la giovane aveva conosciuto il suo amore grazie ad un Social Network. Dopo qualche tempo che la relazione andava avanti, qualcosa è cambiato e l’uomo, un 36enne originario di Isernia, ma residente nella Provincia di Latina, già conosciuto alla forze dell’ordine, da Principe Azzurro si è trasformato in “Lupo Cattivo”. Dopo aver scattato di nascosto alcune fotografie che ritraevano la ragazza in atteggiamenti intimi, l’uomo l’ha iniziata a ricattare, minacciandola di divulgare gli scatti se non si fosse prostituita per lui ovvero se non gli avesse consegnato 5.000,00 Euro. Non avendo tale disponibilità economica, la ragazza si è vista costretta ad accettare il ricatto e a vendere il proprio corpo. A dare man forte all’aguzzino anche una 37enne, originaria della provincia di Latina e anch’essa già nota alle forze dell’ordine, che aveva il compito di controllare l’attività della vittima, di procacciarle clienti, pubblicando annunci su internet e su vari periodici, nonché di riscuotere le somme percepite da dividere successivamente con il 36enne. L’incubo è finito quando la poverina ha avuto il coraggio di denunciare il tutto ai Carabinieri, che, dopo alcuni appostamenti nei pressi di uno stabile di via Ariosto, zona Piazza Dante, hanno fatto irruzione nell’appartamento sorprendendo l’uomo e la complice mentre si dividevano i proventi dell’attività. Nel corso della perquisizione i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno rinvenuto e sequestrato le foto del ricatto, 2 macchine fotografiche, 1 videocamera, agende, 2 PC, telefoni cellulari e i soldi incassati con lo sfruttamento della 27enne. Per i due si sono aperte le porte di Regina Coeli e Rebibbia e dovranno rispondere di induzione e sfruttamento della prostituzione, ed estorsione.

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