Guidonia, soldi per il bilancio comunale dal riciclo dei rifiuti. E tornano a tuonare le associazioni ambientaliste sull’Inviolata

In Politica, Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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Soldi per il riciclo dei rifiuti? Si può anche a Guidonia, nonostante tutto. 90 euro per ogni tonnellata di carta da imballaggio venduta, 5 per ogni tonnellata di carta proveniente da riviste, 100 per ogni tonnellata di plastica e multi materiale: depositati e perfezionati i contratti con le aziende consorziate Conai, specializzate nel riciclo, questo “flusso” di soldi nelle casse del comune viene definito dal sindaco Eligio Rubeis “un fatto epocale per la città, che introduce nel prossimo bilancio 2011, in via di definizione, una nuova entrata alla voce rifiuti stimata, stando ai dati forniti dall’assessore alla Finanze Adriano Mazza, in 500mila euro, ad esclusione degli introiti già derivanti dall’imposta Tarsu”. Il tutto è scritto nella relazione sullo stato di attuazione dei  programmi per l’anno 2010 inviata al sindaco dal settore Ambiente. Dunque, una nuova voce nel bilancio in entrata derivante dal riciclo e dalla vendita di materiali vuol dire che in materia di rifiuti la strada è giusta? Per il sindaco la risposta è sì, in quanto si parla di “materiali strappati alla discarica è il segno che stiamo percorrendo la strada giusta, in questa città una cosa simile non era mai successa”.

Passi avanti, a quanto pare, anche nella raccolta differenziata. Così almeno recita il documento sopracitato del settore Ambiente, un servizio “ormai esteso all’intero comune con la partenza nei lotti, gli ultimi rimasti scoperti, di Guidonia centro – si legge – Colle Largo, Casa Calda e Pichini e Montecelio dove la conformazione del centro storico, caratterizzata da stradine strette, ha previsto l’adozione di un sistema diverso rispetto al resto della città con 80 punti di raccolta stradali”.

Detto questo, tornano a farsi sentire – sul tema discarica e immondizia – le associazioni ambientaliste, con una lettera indirizzata ai 49 sindaci dei comuni che portano i loro rifiuti all’Inviolata, a Renata Polverini e a Nicola Zingaretti. La lettera si apre con una dettagliata descrizione del territorio dell’Inviolata, “profondamente offeso, allo stesso modo in cui sono continuamente offesi i cittadini di Guidonia e diFonte Nuova, che vedono inascoltata la propria voce, che chiedono la chiusuradefinitiva di questo scempio e che vogliono vivere in un ambiente più salubre e riprendersi la bellezza di un territorio e di un Parco dei quali non ha potuto godere da diversi decenni” Le associazioni ritengono direttamente responsabili questi comuni dell’aumento della discarica, in quanto nessuno di questi “ha mai messo in atto fino in fondo le indicazioni europee e le direttive nazionali sul ciclo dei rifiuti e nessuno di Voi ha mai investito realmente nella raccolta differenziata “porta a porta”, soluzione che porterebbe ad eliminare quasi totalmente il problema delle discariche e porterebbe risparmi economici notevoli e rispetto per l'ambiente. Noi cittadini chiediamo la chiusura di questa discarica e non l’apertura di un’altra in altro luogo del Lazio”. Eppure a Guidonia il porta a porta sembra essere partito. Che cosa c’è che non va nella pratica che il comune svolge, tra enormi difficoltà?

In chiusura, si fa affidamento sulla coscienza, sulla dignità e sull’onestà intellettuale delle classi dirigenti locali, affinchè si possa “mettere mano a quello che per il Lazio potrebbe diventare il problema maggiore dei prossimi anni. Si richiama l’attenzione della Provincia e della Regione verso i propri compiti istituzionali, con la messa a disposizione dei fondinecessari per la raccolta differenziata domiciliare e soprattutto con un Piano rifiuti regionale coerente con quanto previsto a livello europeo”.

Verrebbe da pensare: campa cavallo. E verrebbe anche da riflettere su un piano rifiuti, quello regionale, che fa acqua da qualsiasi parte si voglia guardarlo. Detto questo, si può pensare di partire anche dai soldi per il riciclo di cui parlavamo all’inizio dell’articolo. Almeno, per una volta, il cittadino non deve solo subire la discarica e pagare anche la tassa sui rifiuti. Un beneficio minimo, ma pur sempre un beneficio.

 

 

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