Guidonia. Centro Demenze IHG, il 1 febbraio l’assistenza domiciliare per i pazienti affetti da Alzheimer passa a un nuovo gestore

In Cronaca & Attualità, In Evidenza, Primo Piano, Salute & Dintorni da Yari Riccardi

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Rapporti chiusi a partire dal 1 febbraio. L’assistenza domiciliare per i pazienti affetti da Alzheimer cambia, e non sarà più a cura del centro demenze dell’Ihg. «È stata la stessa Asl a comunicarcelo il 3 gennaio con una nota apposita – spiega la dottoressa Benet, coordinatrice del centro diurno dell’Ihg e dell’assistenza domiciliare – e così da febbraio una nuova cooperativa si occuperà del servizio per i prossimi 3 mesi, forse rinnovabili, con un numero di ore per paziente diminuito e con un minor numero di figure professionali impiegate». Già 29 persone hanno perso il posto di lavoro. A novembre l’ultima manifestazione da parte di pazienti e operatori del Centro, che ha portato sì rassicurazioni da parte della Regione circa il mantenimento delle attività del centro ma anche punti di vista differenti circa l’assistenza domiciliare, che si sono infatti puntualmente materializzati, in un percorso che sembra portare il centro demenze alla stregua di una Rsa estensiva, secondo quanto previsto dall’allegato 1 del decreto 73/2016. «Se  applicheranno la normativa alla lettera qui non ci sarà più nulla di quello che portiamo avanti ormai da anni». Tecnicamente si chiama riconversione. Ma il paziente affetto da Alzheimer è profondamente diverso da quello di una residenza sanitaria. «I malati non devono essere trattati come merce di scambio. L’assistenza domiciliare, come tutte le altre tipologie, deve avere come base la riabilitazione. L’assistenza viene da sé, la riabilitazione no. Ammalarsi di Alzheimer – prosegue la dottoressa – non vuol dire morire prima del tempo. Lo abbiamo dimostrato in questi anni. Lo facciamo tutti i giorni con il nostro approccio ai pazienti». E così, mentre in Italia si aprono centri del tutto simili alla proposta terapeutica del centro demenze dell’Ihg, quello a Guidonia si avvia verso una riconversione che sembra assomigliare sempre di più a un ridimensionamento. Dunque il processo di accreditamento va avanti, e di pari passo prende forma il processo di riconversione in RSA estensiva, con buona pace di un approccio terapeutico – quello praticato dal centro demenze dell’Ihg e riconosciuto come eccellente da molti – che va ben oltre l’assistenza di base e che attraverso numerose attività porta spesso i pazienti ad avere grandi margini di miglioramento. Lo confermano gli spettacoli teatrali messi sul palco dai pazienti del centro e l’atmosfera che si respira all’interno della struttura. Alzheimer non vuol dire morire prima del tempo. Intanto la lotta degli operatori non si ferma. Una petizione è stata attivata per tentare di bloccare la riconversione. Il link al https://www.change.org/p/nicola-zingaretti-no-alla-distruzione-dei-servizi-di-assistenza-ai-malati-di-alzheimer-guidonia-montecelio?recruiter=77669603&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=autopublish&utm_term=mob-xs-share_petition-no_msg.

 

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