Tivoli. Flop dei saldi: tutta colpa della crisi? Le proposte dei commercianti del progetto Tivoli Salvadanaio 2013

In Cronaca & Attualità, Primo Piano da Yari Riccardi

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saldi_timeAltro che saldi. La crisi c’è, eccome. Almeno questo è quello che notano i commercianti di Tivoli del progetto Tivoli Salvadanaio 2013. Vendite in calo almeno del 20 – 30 % “ma in alcuni casi si arriva fino al 50 per cento – ha commentato Augusto Masotti, il coordinatore degli imprenditori del progetto Tivoli Salvadanaio 2013 – poi non ci si deve stupire se camminando per la città si contano sempre più serrande abbassate. Neanche i saldi quest’anno riescono a risollevare un minimo le vendite”. Bilancio in calo, che non risolleva le già basse vendite del periodo estivo. Un crollo che per Masotti sta coinvolgendo tutti i settori, “sia quello dei beni voluttuari che gli altri tipi di offerte commerciali. La causa è da ricercare, oltre che nella crisi epocale che ci sta colpendo, anche nella mancanza di adeguate politiche di sostegno all’economia ed all’imprenditoria. A mio modesto avviso, inoltre, si deve cominciare a ripensare il futuro. Si deve innovare, investire sui giovani e su figure professionali capaci, non basta cullarsi sugli allori del “made in Italy”. E poi tanto dalla politica quanto dalle banche servirebbero ben altri tipi di risposta, soprattutto in una città come la nostra che avrebbe tantissime risorse da poter mettere in campo per combattere la crisi”. Un modo per risollevare c’è. E si trova nella vocazione e nelle potenzialità di Tivoli. Il turismo. Qui poggiano le basi del progetto Tivoli Salvadanaio 2013. “Il turismo è l’unico volano che può far risollevare le sorti della città – prosegue Augusto Masotti – ma per far decollare questo settore ci si deve impegnare su diversi fronti. Oltre che sull’organizzazione di eventi, in grado di richiamare visitatori da tutto il centro Italia, si deve puntare sul decoro cittadino e sull’ospitalità”. Turismo, ma non solo. Secondo il coordinatore, una delle principali cause della chiusura dei negozi è l’elevato costo delle locazioni, “per questo cercheremo di coinvolgere anche i dottori commercialisti della nostra zona per sensibilizzare, consigliare, proporre ai proprietari degli immobili, che siano case, negozi o cantine, di ridurre in questa fase temporale i costi degli affitti. Si potrebbe, con degli step progressivi, cercare un punto di incontro tra domanda ed offerta che non penalizzi troppo nessuna delle due “parti”. Stiamo già iniziando a coinvolgere, infine, l’amministrazione comunale e gli istituti bancari della città per essere tutti insieme partner, e non sponsor, delle iniziative sulla nostra città. Se lavoriamo tutti insieme potremmo riuscire ad invogliare anche nuovi investitori pronti a scommettere su Tivoli”. Non scopriamo nulla di nuovo, in effetti: la crisi, il calo delle vendite, i saldi che non attirano più come prima. Scenario complicato. Consolante vedere che tuttavia le idee non mancano. Innovazione, giovani e figure professionali capaci. Se possiamo suggerire i punti dai quali iniziare, sono senza dubbio questi.

 

 

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