Monterotondo / Servizi Sociali, terminati i tavoli tematici: il punto con l’assessore Antonella Pancaldi

In Roma Est, Spazio al Sociale da Alessandra Paparelli Commenti

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Terminati i tavoli tematici del distretto (Monterotondo-Mentana-Fonte Nuova) iniziati proprio a Fonte Nuova per il Piano Sociale di Zona 2017, piani intercomunali tra i tre Comuni.

Il primo appuntamento – ricordiamo – era stato il tavolo tenutosi a Fonte Nuova su “Disabilità e Salute mentale”, successivamente quello su “Famiglia e minori” a Mentana nella Galleria Borghese e gli ultimi due tavoli tematici a Monterotondo incentrati su  “Anziani” e “Coesione Sociale”, presso la Casa della Pace. Il programma comune di tutti i tavoli prevedeva la nomina dei rappresentanti del terzo settore all’interno del comitato distrettuale e un dibattito sul tema specifico aperto a tutti.

Si parla molto dei servizi sociali, si era parlato delle difficoltà avute da alcuni lavoratori nelle cooperative e facciamo anche un passo indietro: a novembre 2016, ricordiamo che la Giunta regionale del Lazio aveva confermato al distretto Monterotondo-Mentana-Fonte Nuova, inserito tra quelli virtuosi e di prima fascia, i finanziamenti per gli interventi e i servizi sociali attivi sul territorio per un importo pari a 1.126.536 di euro. A questi si erano aggiunti altri finanziamenti finalizzati, per servizi dedicati e specifici, che portavano il Piano di zona distrettuale a poter contare su uno stanziamento complessivo della Regione pari ad oltre due milioni di euro.

Per quanto riguarda l’approvazione del piano sociale di zona, abbiamo sentito l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Monterotondo, Antonella Pancaldi.

(Ricordiamo ai lettori che Monterotondo è capofila del distretto. Il Piano Sociale di zona è uno strumento di programmazione locale degli interventi e dei servizi socio-assistenziali negli ambiti territoriali appunto distrettuali. L’azione strategica dell’Ufficio di Piano si attua essenzialmente attraverso le informazioni, l’attivazione di tavoli di lavoro tematici e di ordine generale con importanti momenti di verifica e di valutazione ovviamente, dei risultati raggiunti. Questo per una semplice e maggiore comprensione verso i nostri lettori).

Che cosa sono i piani sociali di zona e in cosa consiste il processo, come funzionano?

Il processo che porta all’approvazione del piano sociale di zona è un processo abbastanza complesso ed è importante capire come sia e come funzioni anche in linea generale, non solo nel distretto ma in generale e in tutto il Lazio ma non solo, a carattere nazionale. Il processo parte da un esercizio di democrazia, si tratta di assemblee pubbliche a cui partecipa anche la cittadinanza del distretto con i tavoli tematici. Sono un momento di ascolto delle necessità della cittadinanza. In questi tavoli si raccolgono le associazioni, si va dal terzo settore alla cittadinanza ai sindacati, si raccolgono dunque le esigenze su ogni singolo tema. A Fonte Nuova c’è stato – ricordavamo – il tavolo sulla disabilità, a Mentana quello delle Famiglie e Minori, il tavolo su Anziani e Inclusione Sociale a Monterotondo. Da questi tavoli si raccolgono le esigenze e successivamente si passa a una fase più tecnica; da noi si chiama tavolo tecnico ma il concetto è sempre quello.

“I rappresentanti di ciascuna delle categorie – continua l’Assessore – che hanno partecipato ai tavoli tematici più la struttura amministrativa e la struttura tecnica (gli assistenti sociali) danno una spinta che viene portata poi all’attenzione dell’Ufficio dei Piani, ossia dei responsabili dei Comuni, a seconda della situazione dei distretti che sono quelli che poi prepareranno i veri progetti che si andranno a realizzare in quella zona; si passa al tavolo Istituzionale a cui parteciperanno i Sindaci”.

Cosa chiedono i cittadini, al Comune di Monterotondo?

I cittadini chiedono attenzione, i servizi sociali hanno in questi anni avuto in alcuni casi una contrazione delle risorse a disposizione. I cittadini chiedono di non far mancare quello che già c’è.  Non è il caso di questo distretto dove ci sono state qualche difficoltà e ritardo ma mai interruzione dei servizi.  Chiedono dunque una maggiore quantità del servizio che già c’è o rilevano un bisogno che prima c’era in maniera rilevante. Con il lavoro serio e quotidiano degli uffici e la costruttiva collaborazione dei soggetti di un terzo settore sano e competente è possibile mantenere un buon livello dei servizi anche in periodi di oggettive e perduranti ristrettezze economiche.

Altro tema delicato, affrontato, quello delle persone anziane. “Anziani che in assenza di una guida che li aiuti ad uscire da situazioni di solitudine o fragilità sono seguiti da servizi che vengono fatti a favore delle persone grandi d’età, costretti magari a non poter uscire di casa, fino ad arrivare alle case di riposo che sono uno dei servizi offerti nel territorio.  Gli operatori che lavorano a contatto quotidianamente hanno rilevato che negli ultimi anni si evidenziata la necessità di dare un sostegno maggiore anche ad anziani che hanno bisogno di un supporto a livello mentale: fragilità che richiedono interventi delicati e costanti.  Si sta modificando la richiesta e si sta cercando di provare a dare una risposta, ossia tenere quello che c’è e risolvere problemi che si sono creati nel tempo”.

Anche per il servizio Aec, integrazione scolastica agli alunni con disabilità, ci sono state numerose polemiche in vari distretti ma anche in alcuni municipi di Roma. Cosa possiamo dire per l’assistenza e integrazione scolastica, a Monterotondo? E cosa per l’assistenza domiciliare?

Rispondo volentieri, anche se l’integrazione scolastica è seguita dal collega Riccardo Varone. Fatta la rilevazione dei bisogni e la pianificazione, gli assistenti sociali – figura tecnica per dare supporto – anche nel caso di Monterotondo c’è stata qualche difficoltà perché la richiesta è stata esponenziale, cosa che è accaduta in tutte le Amministrazioni locali. Interruzioni del servizio non ne abbiamo mai avute, il servizio è stato garantito anche per quest’anno; confermato e garantito un impegno da parte dell’Amministrazione, questo vale anche per l’assistenza domiciliare. Qualche difficoltà registrata, anche per la richiesta esponenziale. Quello che si rischia invece, a volte, è dare a chi non ne abbia una necessità estrema e magari “abbandonare” chi invece del servizio non può farne a meno, è importante quindi dare una risposta giusta e seria a chi ne abbia veramente bisogno.

Ottima dunque la collaborazione tra i Sindaci e gli Assessori dei tre Comuni del distretto, nel massimo spirito di collaborazione tra tutti i Comuni per rendere migliore il nostro territorio.

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