Fregene, sequestrate 35 unità immobiliari in località “La Lente”

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità da Yari Riccardi Commenti

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Un sequestro di immobili degno di nota quello che è stato effettuato a Fregene. Sono trentacinque le unità immobiliari all'interno di un cantiere situato in località "La Lente" – sulla fascia litoranea di Fregene, nel Comune di Fiumicino – che sono stati poste sotto sequestro. Il tutto nell'ambito di un'operazione pianificata ed organizzata dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (N.I.P.A.F.) del Corpo forestale dello Stato di Roma: a partecipare, oltre al personale del Nucleo, il  Comando Provinciale del Corpo forestale di Roma, il Comando Stazione di Roma e quello di Segni.
L’indagine è stata lunga e complessa, e parte nel 2007, con un primo importante riscontro nel 2009, con il sequestro di circa 50 unità abitative su disposizione della Procura della Repubblica di Civitavecchia: tutto è nato da un esposto di una ONG ambientalista su presunti illeciti edilizi e di altro tipo, effettuati nella zona di Fregene. Infatti, il lavoro del NIPAF aveva condotto, nell'aprile 2009, ad una serie di annotazioni trasmesse all'Autorità Giudziaria che portava al sequestro delle abitazioni sopra menzionate, tra ville ed appartamenti di pregio, realizzate sulla fascia litoranea, con relativo danno per le aree boscate a macchia mediterranea.
Ovviamente, le ipotesi di reato hanno provocato lo studio, l'analisi e la "messa in discussione" di tutto l'iter amministrativo seguito fino al rilascio dei finali Permessi di Costruire da parte dell'Amministrazione Comunale, con l'assenso delle Amministrazioni competenti. E come ipotesi di reato, i colpevoli non si sono fatti mancare nulla: realizzazione di interventi edilizi in zone sottoposte a vincolo paesistico – tra l'altro in totale difformità dai permessi rilasciati – e quello di "Lottizzazione Abusiva". Fa pensare che l’era in questione è dal 1954 "Area di Notevole Interesse Pubblico".Sono 30 i soggetti deferiti all’Autorità Giudiziaria, tra persone fisiche (progettisti, funzionari pubblici e liberi professionisti)  e giuridiche (società proprietarie dei lotti, nonché appaltanti ed esecutrici dei lavori).
In seguito al primo sequestro effettuato nel 2009, c'èra stato un pronunciamento della Suprema Corte di Cassazione nell'ottobre di quest'anno, che aveva annullato il provvedimento sulla scorta di un ricorso presentato da alcuni soggetti coinvolti.
La stessa Autorità Giudiziaria competente – sulla scorta delle risultanze di un'articolata perizia effettuata da un C.T.U. nominato dallo stesso Tribunale di Civitavecchia (e depositata nel marzo 2010) – ha nuovamente disposto il sequestro preventivo per la quasi totalità del cantiere originario, sul presupposto di una ravvisata difformità tra i permessi di costruire a suo tempo rilasciati dal Comune di Fregene e le opere realizzate o in via di realizzazione, incaricando altresì il N.I.P.A.F. di Roma di adempiere a quanto sopra. Il G.I.P. competente ha disposto la conclusione delle indagini preliminari.
 

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