Ospedale di Palombara, le novità: l’audizione alla Pisana (senza il comitato)…

In Cronaca & Attualità, In Evidenza, Salute & Dintorni, Spazio al Sociale da Yari Riccardi Commenti

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Il 23 novembre si è svolta l’audizione in commissione Sanità alla Pisana, ancora sul tema del piano di riordino degli ospedali del Lazio voluto dall’amministrazione Polverini. Erano presenti i comuni di Palombara Sabina, Subiaco, Monterotondo e Frascati. Per il primo erano presenti il sindaco Paolo Della Rocca, l’assessore alla Sanità  Danilo Quaglini, il consigliere dell’IDV Giorgio Consolati e il professor Teodoro Teodori, per 35 anni chirurgo a Palombara, ora consigliere comunale per una lista civica.

Assenti tutte le associazioni che tentano di battersi contro la chiusura degli ospedali, a partire dal Comitato per la Salvaguardia dell’ospedale di Palombara, non informato dell’audizione. Assenti anche i rappresentanti del PD di Palombara, con tutta probabilità nemmeno loro informati. L’assessore Quaglini ha spiegato come l’esigenza della città è quella di non restare priva si servizi sanitari, aggiungendo come “la regione Lazio è rimasta inadempiente a quanto sottoscritto dal protocollo d'intesa che trasformava nel 2006 la nostra struttura in casa della salute, così come ha detto il consigliere regionale Pd Lucherini, che ha ammesso come la precedente giunta regionale targata PD non abbia realizzato quanto promesso”. Una versione che il comitato ha precisato, specificando che  “l'attuale giunta Polverini targata PDL con il nuovo piano ha azzerato anche il progetto casa della salute”.

I comuni presenti hanno consegnato ogni documentazione in loro possesso alla commissione, la quale effettuerà una sintesi e lo girerà alla governatrice del Lazio, insieme alle ispezioni avvenute nelle strutture sanitarie in questione – e dunque anche a Palombara – alle quali – sarà un caso? – nessun rappresentante del comitato ha potuto partecipare. Forse la presenza di cittadini dà fastidio a qualcuno?

Resta l’impressione che spiragli se ne potranno aprire per chi ha “Santi in Paradiso”. Per essere più crudi, per chi avrà maggiore peso e potere politico. Una sensazione “che ha confermato anche il prof Teodori – spiegano dal comitato – che ci ha invitato a promuovere altre iniziative di protesta pacifica e sensibilizzazione della cittadinanza”. Se lo dice uno che ha speso una vita nell’ospedale, bisogna credergli. Ma sarebbe tutto migliore se il comitato fosse messo nelle condizioni di poter operare al fianco delle istituzioni, per un obiettivo comune, “senza passare per “sobillatori” di rivolte da parte delle istituzioni locali ma diversamente parte interessata al problema e quindi partecipe degli incontri che vanno a concretizzarsi”. Partecipazione, concertazione, lavoro in rete. Parole vuote.

 

 

 

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