Bossi: chiedo scusa ai Romani

In Cronaca & Attualità da Roma Est Magazine Commenti

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Roma, 30 set – Alla fine il Senatùr chiese scusa. «Mi spiace se ho offeso qualcuno», ma certo, sottolinea, «Sono Porci Questi Romani», era solo «una battuta». Così potrebbe chiudersi definitivamente il caso Bossi-Roma, scatenato la scorsa domenica sera dalle parole del ministro delle Riforme che, durante una selezione del concorso di Miss Padania a Lazzate (Monza) aveva attaccato i romani giocando sull'acronimo «Spqr», senatus populus que romanus, scatenando così le ire dei cittadini di Roma e costringendo il sindaco della Capitale Gianni Alemanno (suo alleato) a scrivere una lettera al premier Silvio Berlusconi chiedendogli di intervenire sul suo ministro delle Riforme. E lo stesso Berlusconi aveva poi chiesto a Bossi di limitarsi a «fare il ministro». Manifesti anti-Bossi per Roma (Montesi) «SOLO UNA BATTUTA» – «Chiedo scusa ai cittadini se ho offeso qualcuno» ha detto Bossi, aggiungendo però che «sulle mie parole ci sono state strumentalizzazioni politiche, sono stato impiccato per una frase», ma «la mia era semplicemente una battuta». A proposito della mozione di sfiducia presentata contro di lui, il Senatùr si è detto ottimista, dicendosi «sicuro» che il governo non cadrà e andrà avanti. ALEMANNO: SCUSE ACCETTATE – «Sono molto contento del gesto di Umberto Bossi. Per quanto mi riguarda le scuse sono accettate». Così il sindaco di Roma Gianni Alemanno subito commenta le parole del leader della Lega. «Tutte le strumentalizzazioni su questa vicenda devono terminare – aggiunge -, però vorrei che ci fosse chiarezza anche politica per il futuro in maniera tale che ci sia, come era nel patto iniziale, rispetto per Roma Capitale, in sintonia col progetto del federalismo fiscale». E poi l'invito: «Credo sia opportuno fare un incontro – conclude il sindaco di Roma – che a me piacerebbe avvenisse in Campidoglio, con Bossi, Calderoli e Tremonti». Il vicesindaco di Roma Mauro Cutrufo ha invece regalato un libro (il suo) al ministro delle Riforme. «Gliel'ho voluto dare personalmente – racconta entusiasta -, s'intitola La Quarta Capitale, e lui prendendolo in mano ha commentato "Roma, la grande Roma, grande perché contiene due città con la città del Vaticano"; ma io vorrei aggiungere che il territorio di Roma è esteso quanto la somma di 9 capoluoghi di Regione, la somma di 9 tra le più grandi capitali europee e la somma di quattro metropoli mondiali (New York, Il Cairo, Barcellona, Buenos Aires). In uno Stato federalista la Capitale non può che avere dei poteri rafforzati». LA MOZIONE DI SFIDUCIA – Dopo le parole di Bossi, il Pd aveva presentato una mozione di sfiducia personale nei confronti del ministro. E sarà proprio questa la prima prova che dovrà affrontare il governo per valutare il livello di stabilità della sua maggioranza. La mozione è stata calendarizzata alla Camera per l'ultima settimana di ottobre (dal 25 al 28). Lo ha deciso la Conferenza di capigruppo della Camera, durante la quale il capogruppo del Pd Dario Franceschini ha però annunciato una valutazione delle scuse da parte di Bossi con la possibilità del ritiro della mozione: «Valuteremo insieme agli altri firmatari se le scuse di Bossi sono sufficienti», ha detto Franceschini rilevando che le scuse «sono il risultato della presentazione di questa mozione e del timore dopo il complicato voto di mercoledì». Entrando nella conferenza dei capigruppo della Camera il capogruppo di Fli alla Camera Italo Bocchino sulla sfiducia a Bossi aveva detto: «Dobbiamo valutare con attenzione. Dipende anche da quello che dirà il governo in Aula, da come Berlusconi interverrà sulla vicenda. Da parte nostra c'è grandissimo imbarazzo. È molto grave che un ministro dica certe cose, vediamo se Berlusconi e lo stesso Bossi saranno convincenti». Per Gasparri, capogruppo Pdl al Senato, invece sarebbe «surreale un dibattito parlamentare su una battuta di Umberto Bossi detta in un comizio nella Brianza, se Bossi volesse porre un problema politico, lo porrebbe direttamente a Berlusconi». Berlusconi e Bossi giovedì al Senato (Ap) «PROSSIMA VOLTA SI MORDA LA LINGUA» – «L'Italia dei valori prende atto delle scuse…(adige.tv)

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