Subiaco, spaccio di droga: 3 arresti e sequestrato un chilo di hashish

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E’ stato grazie ad un prolungato servizio di osservazione iniziato nei confronti di alcuni giovani assuntori della valle dell’Aniene, che i Carabinieri della Compagnia di Subiaco sono riusciti ad arrestare G.C., 21enne di Subiaco trovato in possesso, all’interno della sua abitazione in località Monte Livata, di mezzo chilo di hashish. Tuttavia in considerazione della giovane età del ragazzo, del notevole quantitativo di sostanza stupefacente trovata e delle numerose telefonate giunte sul suo cellulare durante le fasi dell’operazione, i carabinieri sono riusciti a capire che l’uomo non era altro che il pusher utilizzato da un’altra persona. Ed è così che nelle prime ore della mattinata successiva il personale dell’Aliquota Operativa e Radimobile si è presentato nuovamente in località Monte Livata scovando all’interno di un noto camping R.M., 28enne e la giovane moglie C.S., 24enne intenti a godersi qualche giorno in montagna nonostante fossero entrambi residenti presso la loro abitazione di Subiaco. Alla vista dei militari l’uomo con estrema calma ha negato ogni addebito circa la sua attività di spacciatore, consegnando anzi spontaneamente una piccola dose di hashish dichiarando che era solo per uso personale. A questo punto la giovane moglie, chiedendo con insistenza ai militari di poter andare via, si allontanava in quanto a breve si sarebbe dovuta recare a Roma per intraprendere il lavoro come infermiera. La donna, probabilmente accecata dal troppo amore per il marito, sposato da appena due settimane, invece di recarsi a Roma si è precipitata presso la loro abitazione e una volta uscita con estrema fretta ha lanciato dal finestrino della sua macchina un involucro in direzione di un bidone dell’immondizia posizionato sulla strada. C.S. non si è resa conto che era pedinata da un’autovettura civetta con a bordo due militari che l’hanno bloccata poco dopo, recuperando un ulteriore mezzo chilo di hashish. I tre arresti sono stati convalidati dal giudice di Tivoli e per R.M. e G.C. si sono spalancate le porte del carcere di Roma Rebibbia mentre la giovane moglie innamorata, madre anche di un bambino, dopo qualche giorno di arresti domiciliari è stata sottoposta all’obbligo di firma.

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