Salgono a 12 i neonati positivi a Tbc al Gemelli di Roma

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Salgono a dodici i neonati risultati positivi al test della tubercolosi. Tutti venuti al mondo al Policlinico Gemelli di Roma tra il mese di marzo e quello di luglio. Quando cioè un'infermiera del reparto di neonatologia ha scoperto di aver contratto la malattia. Se poi dai test genetici, dovesse risultare che il ceppo che ha colpito la bimba ricoverata al Bambino Gesù da metà luglio, dovesse essere lo stesso, le infezioni diventerebbero tredici. Gli ultimi due casi riguardano due neonati, maschi, nati uno nel mese di aprile ed uno nel mese di luglio. Le famiglie "sono già state avvisate", fa sapere la Regione Lazio dove si è riunita l'Unità di coordinamento che sta gestendo l'attività di controllo sui nati al Policlinico Gemelli inseriti nel programma di sorveglianza. "La positività al test non significa malattia – ribadiscono gli esperti dell'Unità di coordinamento – ma esprime l'avvenuto contatto con il bacillo". Sui due neonati sono stati già programmati ulteriori controlli e sarà proposta la profilassi prevista dal protocollo. La profilassi, infatti, evita il rischio di sviluppare la malattia a seguito dell'avvenuto contatto con il micobatterio. L'unità di coordinamento precisa, inoltre, che dei neonati risultati positivi fino ad oggi e sottoposti agli ulteriori controlli previsti, nessuno è risultato ammalato. Intanto sono stati fissati altri 200 appuntamenti, per un totale di oltre 700 suddivisi tra il Policlinico Gemelli, l'ospedale pediatrico Bambino Gesù e il San Camillo Forlanini. "Entro il 31 agosto – ribadisce l'unità – tutti i bambini interessati saranno stati sottoposti a visita e test, come previsto dal protocollo medico".

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