Unplugged – Alice In Chains – Columbia Records (1996)

In Cronaca & Attualità, Primo Piano da Pierfrancesco Piseddu Commenti

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Attenzione! Attenzione! Discone! Il progetto nasce da uno show televisivo. Parliamo della fortunatissima vetrina “MTV Unplugged”, programma che dal 1989 ospita artisti di spicco e li regala al grande pubblico inserendoli in un ambiente familiare e soft. Un’altra particolarità è l’assetto prettamente acustico dell’esibizione. Molti sono stati gli artisti che si sono avvicendati sul “palco-salotto” in questione, da Jimmy Page ai Nirvana, da Eric Clapton agli Stone Temple Pilots. Da alcune puntate sono stati tratti dei dischi, e qui, l’”Unplugged” degli Alice in Chains si posiziona a mio parere come un disco live fondamentale per gli amanti del genere e non. La band ha pensato bene di studiare degli arrangiamenti speciali per l’occasione. Tutta la situazione è pervasa di pienezza ed emotività, nonostante i problemi evidenti di eroina del cantante Layne Staly che sul palco si presenta ormai ridotto al fantasma di se stesso. La dipendenza di Staly aveva allontanato la band dalla scena live ormai da più di due anni e anche durante le registrazioni di questo mini-concerto la memoria gli aveva tirato brutti scherzi, ma chi se ne frega! Un regalo perfetto.
I brani sono tutti eccezionali ed eseguiti con un groove unico. “Rooster” si presenta andante e maestosa in questa veste acustica, unico inedito del disco è il brano di chiusura “Killer Is Me”. Il capolavoro assoluto è senza dubbio “Down In A Hole”, bellissima, concentrata e piena di intenzionalità. I musicisti danno tutti il meglio. Cantrell si dimostra maturo e affidabile sia come seconda voce che come chitarrista, è lui che ha il polso della situazione e deve sopperire a qualche “stravaganza” di Layne. La batteria e il basso accudiscono una ritmica sorprendente e la svestono di molti toni a volte un po’troppo metal. Veramente tutto molto bello e facile all’ascolto.
Layne Staley morirà di overdose da speedball qualche anno dopo, grande cantante e compositore, la sua voce stridula, potente e così particolare sarà marchio di fabbrica inconfondibile dei migliori lavori degli Alice In Chains.
Vi assicuro una vera goduria e vi auguro un buon ascolto! Voto 8.0

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