Guidonia. Piazza Due Giugno risorge a nuova vita

In Cronaca & Attualità, Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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Anni fa era uno dei punti più importanti e più vissuti di tutta la città: nella Guidonia “vecchia” buona parte della vita sociale si snodava in piazza Due Giugno. Da ieri lo stesso luogo mira a tornare quello che era: incontro, aggregazione, comunità. Tutto sotto la grande sfera della cultura. Su queste basi poggia la nuova piazza, recuperata e restaurata dall’amministrazione comunale dopo anni di abbandono nonostante la presenza di uffici comunali. Nuova illuminazione, nuova pavimentazione, arredi urbani, telecamere di sorveglianza e cancello.Una opera importante che sarà spazio per numerosi eventi culturali. Le prove generali si sono tenute nella sera di giovedì 21 giugno: grandi personaggi del cinema e del teatro (Orso Maria Guerrini ma soprattutto uno sfavillante Sergio Rubini), musica dal vivo, retrospettive di capolavori del cinema e molto altro. Lo slogan della serata del resto era chiaro: la Cultura aiuta a crescere.

La serata era a inviti – forse l’unica pecca: tante cose belle sarebbero state aria buona per tutti i cittadini – e ha visto assenti eccellenti per quello che riguarda la politica – tutta l’opposizione e qualche membro eccellente della maggioranza – ed è cominciata con una corsa attraverso i film che hanno fatto la storia del cinema italiano, da “Roma Città Aperta” a “La finestra di fronte”, passando per “Amarcord”, “Nuovo Cinema Paradiso” e “Il Postino”. Il tutto con una incredibile esibizione dal vivo dell’orchestra di Gennarino Amato: nell’eseguire – perfettamente –  le colonne sonore dei vari film spesso non ci si accorgeva della presenza dei musicisti, talmente bravi da scomparire e sembrare parte integrante della proiezione. Altro momento emozionante è stato un brano de “Il Giorno della Civetta” interpretato dall’attore Orso Maria Guerrini:

“«Io» proseguì don Mariano «ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancora più in giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi… E ancora di più: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre… […]»”.

Subito dopo è salito sul palco il sindaco di Guidonia Eligio Rubeis, che ha ringraziato i vari uffici, la ditta e la Soprintendenza per l’ottimo lavoro svolto, riuscendo a consegnare “una piazza che è stata abbandonata per 30 anni”. Dopo un intermezzo con la musica lirica, è stata la volta dell’assessore alla Cultura Andrea Di Palma, che ha di fatto intervistato Sergio Rubini. Un dialogo tra i due coinvolgente e appassionante, tutto basato sulla cultura e sulle varie sfaccettature di questa. Si è parlato di spazi, con Rubini che ha affermato una verità talmente semplice da sembrare quasi scontata. In un paese normale. A Guidonia no. “Se dai un pesce ad un uomo lo nutri per un giorno. Se gli insegni a pescare lo nutri per la vita”. Un riferimento neanche troppo velato ai tagli alla cultura, spesso opposta ad altro e quindi altrettanto speso sconfitta. Spesso preda di demagogia da parte di chi con la cultura a poco a che spartire. Esattamente quello che tenta da mesi di far capire l’assessore Di Palma, che ha confermato la volontà dell’amministrazione di investire “negli spazi da dedicare alla cultura. Dimostrazione sono gli interventi nelle scuole. Investimenti sui ragazzi, per i quali finalmente raccogliamo i frutti”. Il momento si è concluso con un ricordo di Rubini del suo rapporto con Federico Fellini – “quando di pretende di insegnare qualcosa a qualcuno si deve dare prima l’esempio”, perfetto e fin troppo dimenticato nella società moderna – e una  riflessione dell’assessore. “A Guidonia manca campanilismo”. Ed è vero, c’è poco da dire.

Musica tradizionale napoletana e giochi di fuoco e acqua al termine di una serata che ha visto la piazza piena come non accadeva da anni. Ed era una serata a inviti. Con una programmazione di eventi intelligente, con l’apertura del teatro prevista a novembre e con l’imminente spostamento negli spazi di piazza 2 Giugno degli uffici della Cultura, la zona di appresta a diventare quel polo d’attrazione culturale più volte annunciato e mai come ora vicino alla realizzazione. Per “insegnare a pescare”, e non più per “nutrire solo per un giorno”. Logica che va bene per altri settori, quella del “vivere alla giornata”. Non per la Cultura.

    

    

    

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