Salone / Campo nomadi, la diffida di Antonini (CasaPound): “Sgombero e chiusura immediata”

In Roma Est da Roma Est Magazine Commenti

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“Richiesta sgombero e chiusura immediata campo nomadi Via di Salone”. E’ una diffida a tutti gli effetti quella che Mauro Antonini, responsabile regionale di CasaPound, ha inviato al Comune di Roma, per un documento che fa seguito alle segnalazioni ormai pluriennali di comitati e associazioni del quadrante ad Est di Roma e delle aree limitrofe al campo nomadi di Salone, a quelle dei residenti e ai tanti, tantissimi appelli.

“Per tutti loro si chiede un rapido intervento – scrive Antonini – di sgombero e la chiusura immediata del villaggio attrezzato in questione, una chiusura che appare ormai improcrastinabile, non solo per la situazione di diffusa illegalità nella zona in cui sorge il campo, anche luogo di frequenti aggressioni e risse, ma soprattutto per l’imprescindibile necessità di tutela della salute dei cittadini”.

La questione principale è quella ormai nota dei fumi tossici che si levano dal campo nomadi, “nel quale vengono bruciati vari materiali che, invadendo le aree vicine, rendono irrespirabile l’area con gravissimo pregiudizio per la salute dei residenti e dell’ambiente”.

L’ultimo rogo in ordine di tempo è stato quello del 23 aprile. “Un fuoco che ha reso evidente l’inutilità di ogni misura finora adottata: l’unica via realmente definitiva è la chiusura definitiva del campo nomadi”.

Sopportazione di cittadini e residenti, o semplici passanti, ormai ben oltre la soglia di guardia. Antonini chiede dunque la revoca dell’autorizzazione al campo nomadi, con l’annuncio di una denuncia alla Procura della Repubblica in caso della mancanza di provvedimenti concreti entro 10 giorni. Provvedimenti che “testimonino l’interruzione dei comportamenti sostanzialmente inerti tenuti finora dalla Giunta Capitolina nella cura della sanità nel quartiere di Ponte di Nona”. La lettera ha la data del 18 maggio.

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