Guidonia. Tmb, al lavoro anche l’Urbanistica

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, In Evidenza, Politica, Primo Piano da Yari Riccardi

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Tutti i documenti relativi agli atti amministrativi propedeutici alla realizzazione dell’impianto Tmb all’Inviolata, dal 7 aprile ritornato sotto sequestro. E’ questo il risultato della visita del Corpo Forestale dello Stato nella mattina di giovedì 28 aprile nei corridoi dell’Urbanistica del Comune di Guidonia, il tutto mentre era riunita la commissione consiliare, che affrontava il tema delle osservazioni da presentare rispetto al vincolo della Soprintendenza paesaggistica, proprio quello che include il Tmb. “Abbiamo già fatto partire – ha spiegato l’assessore Massimo Cacciotti – una serie di verifiche sulla procedura in atto: se riscontreremo qualche falla nei procedimenti, è chiaro che saremo costretti a prendere provvedimenti in merito”. L’attenzione da parte degli uffici è tutta sugli atti relativi all’individuazione dell’area dove attualmente insiste il Tmb, con l’obiettivo di verificare l’esistenza di  procedimenti autorizzativi precedenti a quelli del Comune. “Agiremo però revocando tutto in autotutela – prosegue l’assessore  – se dovesse risultare che l’emissione di atti da parte del Comune sia stata fatta senza una precedente individuazione e segnalazione dei vincoli della zona. Intendiamo agire a garanzia di tutti, dell’amministrazione comunale, della società e soprattutto a tutela dei cittadini”. Sono proprio i vincoli paesaggistici il fronte caldo, rispetto al Tmb ma non solo. “Una vincolistica esasperata – chiude Cacciotti – rischia di mettere un freno allo sviluppo ed è inaccettabile: non sono i Ministeri che hanno il compito di pianificare un territorio, spetta agli enti locali”. Il Tmb è tornato prepotentemente al centro del dibattito politico, dopo il sequestro preventivo disposto dal Gip del Tribunale di Tivoli e operato dal Corpo Forestale dello Stato, che rende operativa l’ultima ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione che ha annullato la sentenza del Tribunale del Riesame del mese di settembre 2014, che aveva disposto il dissequestro dopo i primi sigilli nel luglio dello stesso anno, arrivati per la mancanza del parere paesaggistico, obbligatorio e vincolante.

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