Guidonia. Vincoli sulla Selciatella, a rischio i fondi della Comunità Europea

In In Evidenza, Primo Piano da Yari Riccardi

Condividi

Una questione di vincoli. Sarà direttamente la nuova Soprintendente del Lazio e dell’Etruria Meridionale Alfonsina Russo a decidere dei vincoli, puntuali o diffusi, che andranno ad interessare l’area della Selciatella. La Russo, durante un incontro con il sindaco di Guidonia Eligio Rubeis avvenuto la scorsa settimana, ha chiesto tempo per valutare le carte, non escludendo di prendere parte personalmente ad un sopralluogo nell’area già nei prossimi giorni. Il cantiere della Selciatella è fermo da mesi, per permettere agli archeologi di effettuare ulteriori scavi dopo il ritrovamento di importanti reperti archeologici. “L’area, è noto, è oggetto di un piano di riqualificazione finanziato con 6 milioni di euro dai Fondi plus della Comunità europea che prevede – ricordano da Palazzo Matteotti – la realizzazione di una viabilità denominata Selciatella Tor-Mastorta. I cantieri hanno preso il via un anno fa, e proprio durante le operazioni di sbancamento sono riemersi i reperti”. Risulta evidente che il tracciato della nuova strada non è modificabile: se la comparsa di vincoli particolarmente estesi dovesse obbligare l’amministrazione di Guidonia a rimettere mano al progetto, l’intera opera sarebbe a rischio definanziamento europeo, per altro già ampiamente anticipato a vario titolo con fondi comunali. Il grossi degli importanti ritrovamenti è emerso solo a cantieri avviati, poco o niente dai saggi preliminari di scavo. Durante l’incontro con la la Soprintendente, Rubeis ha confermato la disponibilità del Comune verso il MIBAC: l’obiettivo è quello di cercare soluzioni che valorizzino i ritrovamenti archeologici senza mettere a rischio gli stanziamenti di un’opera così importante (via della Selciatella), che per le sue peculiarità di indubbio interesse per la viabilità tutta del quadrante a nord est della provincia di Roma ha ottenuto i finanziamenti europei. “L’amministrazione già in questi mesi ha sostenuto – ha spiegato Rubeis –  economicamente il lavoro degli archeologici, finanziando con oltre 200mila euro le operazioni di scavo e conservazione dei reperti emersi”. Si attendono sviluppi.

Condividi