Tivoli. Delio Petrini, presidente dell’associazione culturale “Carnevale di Tivoli” sui futuri tagli in bilancio dell’amministrazione comunale. “Nessun impegno di spesa per il comune. E’ uno scherzo?”

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Leggiamo con sorpresa e disappunto sul Tiburno dell’8 maggio 2012 che l’assessore al Bilancio Strafonda, nel citare le spese da tagliare nel bilancio del Comune di Tivoli, elenca, al pari di bande, processioni e telefonate anche “i carnevali”, quando è noto (e lo ricordiamo) che Il Carnevale di Tivoli 2012 è stato affidato a questa Organizzazione – ed è stato realizzato – “senza alcun impegno di spesa” a carico dell’Ente locale! Consideriamo allora inaccettabile il dire, o lasciare intendere, che anche il Carnevale tiburtino non debba più pesare sul bilancio del Comune. C’è da chiedersi se sia anch’esso uno scherzo …di carnevale! Nel caso: siamo fuori tempo e non può essere accettato neppure come tale. Non può passare sotto silenzio una dequalificazione e conseguente mortificazione, sia pure implicita quanto approssimativa in termini pubblicistici, di chi per passione e abnegazione meritoria, del tutto privata e non retribuita, ha reso possibile una ripresa della storica manifestazione civica a Tivoli per il 2011, e a zero oneri di bilancio per il Comune anche nel 2012.

Sappiamo che di questi tempi nelle pubbliche amministrazioni c’è l’esigenza di ridurre le spese e (piuttosto) di tagliare sprechi oggettivi. Poichè non ci compete, tralasceremo di dire se e in quanto tale esigenza sia giustamente gestita, non solleveremo il problema se e in quanto i nostri amministratori siano oculati e attenti nello spendere denaro pubblico con Consigli Comunali o Commissioni consigliari che non producono alcunchè, se non di pesare inutilmente sul pubblico bilancio, gettando al contempo discredito sulle Istituzioni e causando deleterio immobilismo politico-amministrativo. Vogliamo invece qui parlare e ragionare, coram populo e a chiare note, del “Carnevale Tiburtino”, sia a livello civico che culturale, con il diritto di esprimersi su di esso derivante dall’aver ben meritato in questi anni nei confronti della collettività e dei suoi rappresentanti. Occorre dire (o far capire) che tale Manifestazione, civile e cittadina, non può essere paragonata ad una qualsiasi iniziativa privatistica, non ad una sagra qualsiasi della birra o della … zazzicchia, non a un passatempo di una bocciofila o conventicola del tempo libero. Il Carnevale di Tivoli, ricco di tradizione e storia, portatore di cultura e di promozione locale, è e dev’essere uno dei basilari impegni dell’Amministrazione di questa città.

Il noto “project financing”, ossia la realizzazione di opere o manifestazioni pubbliche senza oneri finanziari per la pubblica amministrazione, appare di certo una strada percorribile oltre che necessaria nell’attuale crisi economica, ma va resa attuabile, va sostenuta e incoraggiata. Per tornare al Carnevale: gli amministratori di Tivoli devono incaricare e demandare la sua organizzazione e gestione per tempo, devono capire che chi si assume il compito di reperire fondi e professionalità utili e necessarie all’impresa non può aspettare (come accaduto nel 2011) la vigilia di Natale per la produzione di una manifestazione articolata e complessa che parte dal 17 gennaio (festività di Sant’antonio Abate). E’ facile capire che chiunque riceva l’affidamento deve poter ottenere un’incarico pieno e pluriennale per reperire risorse e finanziamenti anche privatistici, per allestire e promuovere un programma di manifestazioni che siano degne del passato e possibilmente migliori. Chi ci segue e ci legge anche nei nostri spazi web (carnevaleativoli.it, carnevaletiburtino.it, carnevaletivoli.eu) questo è quanto la nostra Associazione chiede, senza essere sin’ora ascoltata. L’Assessore al Turismo – Commercio e Attività Produttive, V. Tropiano – l’unico cui in questi anni si è potuto far riferimento, sia pure talvolta in maniera conflittuale – aveva preannunciato l’emanazione di un Bando pubblico per l’assegnazione di un tale impegnativo incarico. Alla data odierna tale atto normativo non c’è e sembra che non sia neppure nei pensieri dei nostri amministratori comunali. Ultima cosa. E’ di comune opinione nei nostri tempi, definiti post-industriali, che l’acquisizione di risorse economico-finanziarie per i territori e la sua popolazione è possibile ottenerla promuovendo una valorizzazione e sviluppo del patrimonio d’arte, di cultura e di storia, paesaggistico e persino grastronomico, che le varie realtà  locali hanno e possono mettere a frutto. Se questo è e dev’essere, ci permettiamo di annotare e far rilevare a chi ha pensato al Carnevale di Tivoli come una fonte di spesa futile e inutile: che questa manifestazione “è civica e pubblica”, “è voluta” a buon diritto democratico dai tiburtini, “da immagine” e lustro al luogo, “promuove” di per sè, pur nei mesi invernali, visite e flussi nella città con indubbio ritorno anche economico per gli esercenti e commercianti cittadini. Non dovremmo essere noi a ricordarlo a pubblici amministratori…, ma tant’è. Pur rammaricati e delusi per quanto abbiamo potuto leggere sulla stampa, nondimeno aspettiamo con fiducia che tutto questo venga compreso e fatto proprio da parte di chi ha ricevuto o si è preso il compito di gestire l’amministrazione pubblica di Tivoli. Ad amministratori avveduti, informati, fattivi e di onesta intellettualità non faremo mancare la nostra collaborazione e sostegno. Ancora una volta e con i fatti se ci verrà ancora chiesto nel modo e nel tempo giusto. In nome di una cultura tiburtina, sia pure specificatamente carnascialesca, che ci sta a cuore e che ci ostiniamo a considerare un valore, anche produttivo, e non uno dei …“carnevali” di vario genere di cui proprio non si ha necessità civica nè gusto ad averli e perpetuarli.

Tivoli 09 maggio 2012

per l’Associazione Culturale “Carnevale di Tivoli”

Il Presidente, Delio Petrini

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