L’Inviolata come l’alternativa a Corcolle Rubeis lancia l’allarme: no a dependance discarica per i rifiuti romani

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Dopo il Consiglio comunale di venerdì scorso, convocato per discutere della localizzazione dell’impianto di Tmb a bocca di discarica, dunque all’Inviolata, il sindaco di Guidonia Montecelio lancia il suo grido d’allarme: <Il partito dei rifiuti è talmente potente e radicato che pur di non consentire la chiusura del ciclo dei rifiuti con la costruzione del tmb può arrivare a veicolare la volontà di persone, cittadini, inducendoli in errore. Temo – ha detto il sindaco – che ci sia qualcuno che non vuole la differenziata per non vedere sfumare i guadagni che derivano dai siti di smaltimento tradizionali, che lavora anche contro la localizzazione dell’impianto all’inviolata; non vorrei che le loro mire – aggiunge – siano quelle di mettere le mani su un'area edificabile di svariati ettari, magari nella speranza di destinarla agli ennesimi invasi nel quale sversare di tutto. Guidonia fa la raccolta  differenziata e deve guardare oltre, ossia all'impianto che recupera fino all'ultimo grammo di immondizia per destinarlo al riciclo>. Dunque: il sindaco è netto sul punto. <Nessuno riuscirà a strappare quelle aree all'impianto per farci una dependance della discarica, magari per destinarci i rifiuti di Roma che il sindaco Gianni Alemanno e il Presidente della Regione Renata Polverini non sanno dove mettere. Ho paura, insiste Rubeis, che sia tutto deciso, che quale alternativa parziale a Corcolle possa essere ancora presa in considerazione l’Inviolata. Il terreno di proprietà di Colari (sul quale la Pisana nel 2010 ha autorizzato il consorzio a realizzarvi l’impianto di Tmb) confina infatti sul lato nord con l’area della discarica, unica direzione nella quale può essere previsto un ampliamento dei sito. <La discarica è praticamente esaurita e fuori legge, oggi a totale disposizione di 48 comuni che non fanno raccolta differenziata. E’ un paradosso che la mia città, così virtuosa nell’aver strappato al tal quale il 65 per cento del rifiuto domestico negli ultimi due anni, condannata ad ospitare uno sversatoio utilizzato da altre municipalità, debba correre il rischio di vedersi strappare l’impianto per esigenze sovracomunali di allargamento della discarica>.   

 

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