Caso Maricica, secondo i giudici Alessio Burtone non voleva uccidere

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Alessio Burtone condannato a 9 anni di reclusione per la morte dell'infermiera romena Maricica Hahaianu, avvenuta nell'ottobre del 2010 alla stazione Anagnina del metro' non aveva intenzione di uccidere. Lo afferma la prima Corte d'Assise di Roma che il 16 marzo scorso ha condannato Burtone per omicidio preterintenzionale. Secondo i giudici l'imputato "e' un soggetto non violento, sostanzialmente immaturo ed il suo comportamento e' condizionato dal contesto sociale famigliare in cui si trova a vivere". La Corte presieduta da Anna Argento ha spiegato in una motivazione di 60 pagine perche' a Burtone, difeso dagli avvocati Fabrizio Gallo e Giannantonio Minghelli, sia stata inflitta una condanna a 9 anni largamente inferiore ai 20 anni di reclusione sollecitati dal pubblico ministero Antonio Calaresu. Secondo i giudici Burtone, che in un periodo precedente a quello della morte di Maricica era stato protagonista di due episodi di violenza, e' soggetto cresciuto in un contesto "di scarsa attenzione ai valori del rispetto e della considerazione degli altri nonche' dall'intolleranza verso situazioni di sgradita quotidianita'".

Secondo i giudici in tale ottica "va inquadrata anche l'espressione sorridente assunta dall'imputato nel momento del suo arresto, sicuramente sintomatica di un atteggiamento piu' che irridente e provocatoria superficiale, irresponsabile e puerilmente inconsapevole della gravita' del suo gesto". Secondo la Corte "nessun dubbio sembra sussistere in ordine all'intenzionalita' della condotta lesiva posta in essere da Burtone, ma la conseguente intervenuta morte della donna, casualmente legata alla stessa condotta e' chiaramente non voluta stante le modalita' dell'aggressione".

La Corte poi sottolinea che non risulta provata con certezza la sussistenza dell'aggravante dei futili motivi; e' pero' possibile concedere le attenuanti generiche in considerazione della giovane eta' del comportamento processuale dell'imputato. In una dichiarazione l'avvocato Fabrizio Gallo difensore dell'imputato ha sottolineato come "le motivazioni della sentenza smentiscono l'ipotesi dell'accusa che voleva Burtone responsabile di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi".

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