Sequestri e sigilli, l’operazione anticamorra che porta all’arresto del boss Mallardo arriva anche a Guidonia

In Cronaca & Attualità, Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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Quando si dice ve l’avevo detto. Da molto tempo i magistrati che operano nella Procura della Repubblica di Tivoli paventavano il pericolo di infiltrazioni e attività di stampo mafioso nella zona di Guidonia e dintorni. La vasta operazione portata avanti e conclusa dai 500 militari della Guardia di Finanza del comandi provinciali di Roma e Napoli non ha fatto altro che confermare, qualora ce ne fosse stato ancora bisogno, la presenza del crimine organizzato nella provincia di Roma. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha portato all’arresto di 7 persone con l’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso ed il sequestro di 900 immobili e 23 aziende, per un ammontare complessivo di oltre 600 milioni di euro. Un vero e proprio scacco al re, in quanto, nel corso dell’operazione è stato arrestato anche “O Sfregiato”, Feliciano Mallardo, ritenuto l’attuale capo dell’omonimo clan di Giugliano in Campania. Gli arrestati sono appartenenti ad una cellula, direttamente comandata dai vertici al clan Mallardo, che aveva costituito numerose società, operanti nelle province di Roma e Napoli, con le quali venivano investite le ingenti risorse derivanti dai traffici illeciti. Attività, quelle della cosca, che provocavano il controllo di interi settori economici e commerciali: caffè, scommesse, bibite all’ingrosso e prodotti parafarmaceutici. Non poteva mancare il settore edile: gli arrestati, per conto del clan, portavano avanti speculazioni edilizie e costituito numerose società immobiliari operanti soprattutto in Provincia di Roma. Sigilli e sequestri posti in essere dalla Fiamme Gialle di Roma nei pressi di alcuni cantieri edili e su circa 230 terreni e unità immobiliari. I luoghi precisi? Roma, Mentana, Guidonia Montecelio, Monterotondo e Sant’Angelo Romano. Niente male, per essere solo un pezzo di provincia romana.

Operazione grande e importante, un colpo forte e secco alla camorra. Operazione seguita con attenzione dal sindaco di Guidonia Eligio Rubeis, che ha annunciato un incontro con il Procuratore capo della Procura della Repubblica di Tivoli Luigi De Ficchy, l’uomo che più volte aveva denunciato il pericolo di infiltrazione della criminalità organizzata nelle città dell’asse tiburtino. Denunce che “denunce stanno trovando sempre più conferma in operazioni come l’ultima condotta dal dipartimento investigativo antimafia. La mia amministrazione intende dare ogni apporto possibile perché casi legati alla criminalità organizzata vengano scoperti e perseguiti. A tal proposito posso già annunciare che tale mobilitazione passerà anche attraverso l’organizzazione di un grande convegno sulla legalità che intendo tenere prima dello stop estivo”. Legalità è una delle parole più belle che esistano, forse perché sono pochi quelli che ancora credono nell’importanza che un valore del genere ricopre. In un mondo di mezzucci, di vendite e di compromessi, parlare di legalità sembra ormai fuori moda. E puntualmente l’importanza viene riscoperta ogni volta che accadono questi fatti di cronaca. “La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine”. Lo diceva Giovanni Falcone, uno che per la legalità ci ha rimesso la vita. Naturale che qui non siamo a certi livelli, ma spaventa sentire certe cose, anche se molti lo immaginavano, senza arresti né sequestri. E’ come gridare “Al lupo, al lupo”. Pensi che ormai non arrivi più, troppe volte annunciato e mai manifestato. Però quando poi il lupo arriva, spesso, è già tardi. Troppo tardi.

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