La lettera: il concetto di fila e la malasanità

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Può capitare di doverti ricoverare in un ospedale di Roma. Per prima cosa mettono il tuo nome in una lista, in fila, ad aspettare. Poi un giorno un’infermiera ti chiama e ti dice, lei è il prossimo della fila, e ti devi sbrigare perché se non fai in fretta, c’è il rischio che il letto ti sia occupato da quelli che stanno in fila, sulle barelle, sulle sedie, per terra, al Pronto Soccorso, e non si possono mescolare le file, ognuno ha la sua. Ti può capitare poi che dopo un po’, tu chieda di essere dimesso, perché stai bene, perché sono passati 11 giorni, perché non hai bisogno di terapie particolari. Lo dici al medico della fila dei medici che operano, ma quello non ti risponde alza le spalle e se ne va. Ma è normale, lui che ne sa, mica sta in fila con te. Allora lo chiedi alle infermiere, e loro ti dicono meravigliate, perché te ne vuoi andare? perché vuoi uscire dalla fila prima? Come prima. Certo prima. Ma prima di che. Prima che arrivi quello che è in fila dopo te. E ti spiegano che se rompi la fila prima, il letto rimane vuoto e lo occupano quelli in fila al pronto soccorso, e quello che è dopo di te nella fila, perde il posto e con lui tutti quelli che vengono dopo, insomma salta tutta la fila per colpa tua, che ti sentirai pure bene, ma sei un egoista. E ti dicono che non è bello chiedere di andare via prima dalla fila, e se la stessa cosa la faceva quello che stava in fila prima di te? Il tuo letto lo avrebbe occupato uno di quelli che fa la fila sulle barelle al Pronto Soccorso, e tutto l’ordine della fila saltava. Devi sentirti in colpa, e avere dei rimorsi per quello dopo di te in fila, e quello dopo, quello dopo e quello dopo ancora, tutta la fila, non ci si comporta così, non si esce dalla fila quando ci pare e piace. Uno che vuole uscire dalla fila è uno sbagliato, è un estremista, un comunista, un extracomunitario, un nero, un ebreo, un gay e pure un meridionale, non si va contro l’ordine costituito. Se sei in fila, resti in fila e tieni il posto per quello che è in fila dopo di te, altrimenti arriva uno che sta in fila sulla barella al pronto soccorso, e quella è un’ altra fila. Ancora non consapevole del dramma che stai causando, vai a parlare con il capo della fila dei medici che operano, che controllano la fila di quelli che si devono operare, e quello dice, noi siamo organizzati così, uno esce e lascia il letto a quello che entra, sempre rispettando la fila. Certo è normale se ci pensi, se un letto rimane vuoto che utilità ha, poi si rischia che ti mandino quelli della fila giù al Pronto Soccorso,ma quella è un’altra fila e ognuno ha la sua, così tutto funziona, così tutto è bene organizzato, ma chi è lo scienziato che ha inventato tutto questo, è un metodo perfetto! E’ normale che s’incazzino tutti, perché sei uno che rompe gli equilibri, anzi le file, ma lo vuoi capire che non sei nessuno se non stai in una fila? Non hai identità senza fila, la fila è un bene sociale e tutti in fila si vive meglio e tutto funziona. Ma come ti è venuto in mente di dire al medico della fila dei medici che operano, che non è stato sincero con te, più sinceri di così, mica ti ha detto che è rotta la tac, come al vecchietto con il pigiama a righe, con sulle spalle scritto il nome del Reparto, anzi della fila, perché ogni tanto si perde per i corridoi, anche lui è in fila ma non se lo ricorda più, anche lui svolge un servizio sociale, occupa un posto, perché non sia mai che, mandino quelli in fila sulle barelle al Pronto Soccorso. E’ normale, si normale, che il medico della fila dei medici che operano ti urli, ma chi sei tu, chi credi di essere. Io, un infermiere professionale, embè, ce l’hai una fila? No, ma sono precario, e che è una fila quella. Infatti, i precari non se li fila nessuno, perché non stanno in fila ecco perché. Hai capito che non si può uscire dalla fila così senza preavviso, la gente lavora. Non importa se alle 13 hai firmato per uscire contro la volontà della fila dei medici che operano, non si esce dalla fila cosi tanto per, devi aspettare il medico anche se hai firmato per uscire dalla fila, perché se il  Pronto Soccorso se ne accorge ti manda uno in fila in barella, e ha ragione pure l’infermiera, che ti chiede, ma dove devi andare, a ballare, no fuori dalla fila. Ma perché, che ti manca in fila, così è naturale che alle 16, il dottore della fila dei medici che operano, non riuscendo a convincerti a rimanere, ti augura che il ginocchio ti si gonfi come un pallone, te la sei cercata, così impari a rimanere in fila. Entra nella stanza pure il capo della fila dei medici che operano e dice,calma sicuramente è un semplice misunderstanding, si certo un qui pro quo , giusto! E’ semplice e razionale, possibile che non capisci?Se rimani in fila quello che è in fila dopo di te trova il posto letto senza il pericolo che quelli in fila al Pronto Soccorso sulle barelle, lo occupino. Quello che ti sfugge, caro senza fila, è che la fila è ordine universale, la fila è organizzazione, ognuno di noi nella sua fila, contribuisce alla costruzione di una società perfetta.

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