Inviolata, si riparla dell’impianto in Consiglio Regionale. Bonelli: “La Giunta trovi un’area al di fuori del Parco Archeologico”

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, In Evidenza, Primo Piano da Yari Riccardi Commenti

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Non smette di far discutere il dibattito intorno al futuro impianto all’Inviolata. E, addirittura, si è smosso un consigliere regionale, Angelo Bonelli, capogruppo dei Verdi, che ha presentato una mozione – in data 8 aprile – sul punto. Non che venga detto niente di nuovo, o di particolarmente sconvolgente, ma perlomeno se ne continua a parlare. La mozione ripercorre tutte le tappe che hanno portato all’impianto, dall’Autorizzazione Integrata Ambientale al fatto che “per effetto della riduzione del perimetro del Parco naturale-archeologico regionale dell'Inviolata di Guidonia (istituito con LR 22/96) introdotta dall'art. 36 della L.R. 9/05 (Legge Finanziaria 2005), il terreno individuato per tale localizzazione si trova ad essere geograficamente esterno all' area naturale protetta dell'Inviolata, ma, di fatto, si colloca al centro del medesimo Parco Regionale da cui è circondato su tre lati”,proseguendo con i ritrovamenti archeologici, che hanno più volte destato la preoccupazione della Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio. Vengono ricordati anche i ricorsi amministrativi – più volte fatte dalle associazioni, meno dalle amministrazioni che si sono succedute negli anni – e le proteste di piazza, frequenti ma sempre poco frequentate. Se facciamo un confronto tra tutti quelli che si lamentano della discarica e degli annessi e connessi, e tutti quelli che di fatto sono scesi in piazza a protestare, c’è una evidente discrepanza, che ormai neanche stupisce più. Altre osservazioni particolarmente interessanti riguardano l’impatto ambientale, che entrerebbe a gamba tesa sul paesaggio “della Campagna Romana (che rappresenta una delle maggiori ragioni della tutela dell'area protetta dell'Inviolata), già fortemente alterato dalla collina di rifiuti rappresentata dalla discarica, alta circa 147 metri”, e sullo stato delle acque circostanti la zona, in particolare quelle del “Fosso del Cupo, che scorre in prossimità della discarica dell'Inviolata in direzione del Fosso di Santa Lucia, sono fortemente inquinate, come più volte rilevato da analisi effettuate privatamente e riscontrabile con semplice osservazione in loco”. La mozione ricorda anche le sofferenze della cittadinanza rispetto all’inquinamento atmosferico – “Guidonia Montecelio è il terzo territorio del Lazio, dopo Roma e Frosinone, per inquinamento dell'aria” – e l’attesa raccolta differenziata, che qualche beneficio sembra darlo. Tutto giusto, verso la fine tuttavia si cade nella banalità. Diciamo che da una mozione di un membro dei Verdi ci aspettavamo soluzioni e proposte di maggior impatto. E invece, ferma restando la necessità di “dare una risposta positiva alle istanze rappresentate da oltre due decenni di lotte dei cittadini residenti nell'area” – risposte mai date ai cittadini, da nessuno – tutto finisce con la richiesta di impegno alla Giunta Regionale, affinchè venga ricercato, “di concerto con il Comune di Guidonia Montecelio e la Provincia di Roma, una soluzione che escluda l'area del Parco regionale archeologico naturale dell'Inviolata ed il territorio comunale di Guidonia Montecelio dalla localizzazione di nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti”. Un impegno che dovrebbe essere successivo alla contrarietà che dovrebbe esprimere il consiglio regionale “alla realizzazione di un impianto per il recupero e la valorizzazione di rifiuti non pericolosi presso la discarica regionale dell'Inviolata, nel Comune di Guidonia Montecelio”. Niente di nuovo dal fronte Inviolata. Apprezziamo l’impegno di Bonelli, ma di parole sulla discarica e sull’impianto ne sono state espresse molte, fin troppe. E di effetti non se ne sono visti. Anzi sì, qualcosa è accaduto. Si è andati sempre peggio. E soprattutto, parlarne ora, dopo tutto quello che è successo, ha l’aria della beffa. Una delle tante che i cittadini di Guidonia hanno subito negli anni.

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