Roma. Castelverde B4, sgombero rinviato. Santori: “Ora il tavolo tecnico”

In Cronaca & Attualità, In Evidenza, Primo Piano da Yari Riccardi

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Rinvio, ma niente soluzione, visto che il 12 luglio le case andranno all’asta e che quindi a giugno lo sgombero rimandato ieri verrà riproposto. Tanta gente è accorsa nella mattina di mercoledì 20 aprile in via Madre Teresa Napoli, all’interno del piano di zona di Castelverde B4, per sostenere le famiglie coinvolte: comitati di quartiere, i sindacati Aia e Usb, il candidato sindaco di Sel Stefano Fassina e la parlamentare pentastellata Roberta Lombardi, tutti accorsi per assistere il presidio organizzato dai residenti. L’eventualità dello sgombero – solo rimandata – era stata ottenuta da Unipol Banca in forza del pignoramento eseguito nei confronti della società costruttrice Cee srl, il tutto dopo che i residenti avevano già pagato a prezzo pieno le case, costruzione di edilizia residenziale pubblica, ma soprattutto “senza luce, né gas, né strade asfaltati e né trasporti: stiamo con le bombole e con la luce di cantiere – spiegano i cittadini – da cui tra l’altro dipende anche l’erogazione dell’acqua, ma paghiamo Tasi, rifiuti e pure il canone Rai”. Una storia con la quale queste persone convivono dal 2003, per la quale sono in corso udienze – la prossima è il 18 maggio – e sentenze che potrebbero stravolgere tutto, sulla base di ricorsi presentati relativamente ai beni presenti su terreno comunale che non sono pignorabili, e su una sentenza della Corte d’Appello che ha accolto il reclamo di alcuni residenti contro l’istanza di fallimento presentata per far fallire la società. Resta la truffa subita, evidentemente, e resta un problema sociale di rara complessità: la notizia del mancato sgombero è arrivata direttamente da Stefano Fassina. “Il prefetto ha la consapevolezza che qui c’è un problema sociale e che chi ha violato la legalità non è chi abita ma intorno. Ieri sera mi ha comunicato che non ci sarà lo sgombero e non solo per oggi, visto che ieri ci sono state tre sospensive che hanno un valore di livello generale, e c’è tutta una situazione giudiziaria in atto”. Snodo importante saranno le elezioni di Roma, “con la nuova amministrazione che dovrà predisporre un atto che revoca la convenzione, restituendo la proprietà degli alloggi. Sapevano bene che non potevano dare un mutuo di un importo molto superiore al dovuto: non possono pagare i cittadini questo circuito di malaffare”. Soddisfazione per il rinvio dello sgombero arriva anche da Fabrizio Santori. “Ora tocca al Prefetto Gabrielli, al Presidente della Regione Zingaretti  – così il consigliere regionale – e al commissario Tronca di Roma Capitale convocare urgentemente un tavolo tecnico a tutela della legalità e della giustizia degli 800 mila cittadini coinvolti dalle truffe e dalle illusioni dei piani di zona”. Maggio e giugno i mesi cruciali, prima delle case messe all’asta. Niente sgombero, ma restano paura e rabbia, danno e tremenda, cocente beffa.

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