Guidonia. Dalla CGIL al Consiglio Comunale, ecco Patrizia Carusi: “In Regione il mio riferimento è Valeriani”

In In Evidenza, Politica, Primo Piano da Yari Riccardi

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E’ stata la più votata del PD nelle ultime elezioni amministrative. Dal passato e dallo spirito di sindacalista vecchia scuola, legata a quel mondo del lavoro e della CGIL alla quale ha dato tanto in più di 40 anni di servizio proprio negli uffici del Comune di Guidonia, Patrizia Carusi è ai primi mesi di consiglio comunale. Un ruolo che svolge con passione e attenzione, e anche con un po’ di nostalgia. “Stavo meglio quando ero nel sindacato: lì riuscivamo a dare soluzioni, qui invece…”. Con lei abbiamo parlato di politica, quella reale e concreta, quella che va oltre le evidenti divisioni del PD a livello nazionale e, evidentemente, locale. Abbiamo parlato del PD, appunto. Il PD delle tante correnti e delle tante contraddizioni.

Consigliera Carusi, nel PD delle correnti regionali, Lei a chi fa riferimento?
Il mio referente alla Regione Lazio è Massimiliano Valeriani, Vice Presidente del Consiglio Regionale. Con me ci sono molti compagni della CGIL.

Per avere un gruppo politico unito serve un partito unito?
Io credo fermamente nella politica, quella buona, e nella democrazia che nasce dal confronto. Io credo che siano due facce della stessa medaglia: un partito unito non può che generare unità anche nei gruppi locali, che, se unite tra le varie componenti, fanno senza dubbio il bene del partito. I riferimenti regionali ci aiutano proprio in questo: più siamo coinvolti e addentrati nelle dinamiche del PD sopra di noi, quindi dalla Regione in poi, più possiamo fare nostre le istanze dei nostri concittadini.

Come valuta i suoi primi mesi da consigliere comunale?
Intanto voglio ringraziare il Partito Democratico, che mi ha dato modo di lavorare per portare avanti tutte le nostre idee per migliorare questa città. Il mio ruolo di consigliere? Posso dire che stavo meglio quando ero nel sindacato, lì riuscivamo a dare molto spesso soluzioni alla gente, qui è davvero molto più complicato. Ogni tanto mi sono sentita un po’ persa, ma ho molta voglia di fare e di imparare.

Quale è la sua idea di opposizione?
Sicuramente il ruolo dell’opposizione è quello di controllare l’amministrazione della cosa pubblica: controllo attento e scrupoloso, senza l’obbligo di demonizzare l’avversario, questo ci tengo a dirlo. Noi abbiamo il dovere di denunciare gli atti non corretti, ce lo impone il nostro ruolo, l’obiettivo di lavorare per il bene della città e di rispettare il mandato che ci hanno assegnato i cittadini.

Si aspettava la sconfitta di De Vincenzi nelle ultime amministrative?
Francamente no! Ho preso atto della sconfitta praticamente il pomeriggio della domenica del ballottaggio, ma nei giorni precedenti il pensiero non mi ha neanche sfiorato.

Lei è stata la prima eletta del PD con più di 900 voti, più di tanti ‘purosangue’ della politica locale, ed era di fatto all’esordio in una competizione elettorale…
(Sorride, ndr). E’ stata una cosa inimmaginabile. Lo staff che ha collaborato con me mi raccontava che bastava che le persone leggessero il mio nome e prendevano senza problemi il mio programma elettorale. Mi sono emozionata, e mi emoziono ogni volta che ci penso: è una grande responsabilità per me.

Come valuta l’attuale momento del PD di Guidonia e come ne immagina il futuro?
Vedo un segretario giovane, che potrebbe far bene al partito e che ha molta voglia di fare: come tutti i ragazzi manca ovviamente di esperienza, e mi piacerebbe si confrontasse di più di più con noi consiglieri comunali. Per il futuro, anche in vista dell’eventuale Congresso, mi confronterò con Valeriani. Non vedo attualmente futuri e prossimi candidati a sindaco: per questo ci vorrà ancora tempo.

E per il futuro della Città?
Ho una certezza: se le cose andranno bene a livello nazionale, ne beneficeremo anche qui, in termini di lavoro e di ripresa economica. Soffro le notizie nefaste relative al tasso di disoccupazione: credo però che le condizioni e le possibilità di risollevare questa Città ci siano tutte.

Vuole dare un consiglio a Rubeis?
Spesso il rischio della politica è quello di guardare aia colori e non alle persone. Al Sindaco dico di guardare e di ascoltare maggiormente i bisogni delle persone, e non le tessere di partito.

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