Guidonia / FP Cgil, la lettera al sindaco e all’assessore al personale

In Roma Est da Redazione Commenti

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Tante note offensive per i dipendenti del Comune di Guidonia. Sui social, in particolar modo. Arriva la reazione della Cgil FP Rieti Roma Est, con una lettera ai cittadini, al sindaco Barbet, all’assessore al personale e al segretario generale. L’intento è quello di ribadire come il sindacato “durante l’ultima campagna elettorale aveva già segnalato, ai candidati Sindaci, i disservizi causati dalla mancata organizzazione della precedente amministrazione, che ha portato alla chiusura di alcune delegazioni Comunali, allo svuotamento delle professionalità dei dipendenti stante la mancata formazione, e  la mancata sostituzione dovuta all’inesorabile fuori uscita in quiescenza di lavoratori, spiegando che tutto ciò avrebbe causato dei disagi molto gravi per il comune e per i cittadini”, così la nota di Cadia Liberti. Proprio durante quell’incontro venne richiesto un serio piano occupazionale, del quale ad oggi non si ha alcuna notizia.

L’obiettivo si sposta poi sull’assessore al personale Romina Polverini, che ha sottolineato la necessità di “razionalizzare il personale”. Una affermazione che il sindacato definisce “bizzarra e singolare: l’unica soluzione sarebbe assumere lavoratori che possano andare a sostituire col tempo il personale uscente, che non è affatto numericamente esiguo”.

Concertazione e contrattazione con tutte le organizzazioni sindacali: questa la richiesta della CGIL. L’obiettivo è arrivare a un confronto vero per “la ricostruzione di un’Amministrazione efficace ed efficiente. Le ricordiamo che la contrattazione e la concertazione, sono normate dalla L.300/70 dello statuto dei lavoratori, dalla legislazione vigente e dai successivi CCNL. Oggi Sindaco, Assessore e Amministratori avete la responsabilità di intervenire e dare risoluzione ai tanti disagi che giorno dopo giorno stanno aumentando a danno dell’intera Comunità”.

Oggetto dell’azione del sindacato naturalmente la tutela dei lavoratori in servizio, gli stessi che ad oggi “si trovano con un carico di lavoro infinitamente maggiorato rispetto agli anni passati, dovuto sia dalle nuove prescrizioni dettate dalla legislazione in continuo divenire, sia dallo svuotamento degli uffici per la collocazione in pensione di molti lavoratori, pertanto va dato loro il rispetto nonché il riconoscimento per il lavoro svolto quotidianamente con serietà e dedizione che viene messa in campo”.

 

 

 

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