Guidonia/Martedì 28 marzo la manifestazione degli Aec senza stipendio, lavoratori in piazza con la Cgil: “Sarà un’assemblea sindacale sotto il palazzo comunale”

In Cronaca & Attualità, In Evidenza, Politica, Spazio al Sociale da Yari Riccardi

Condividi

Sarà la Cgil Funzione Pubblica Roma Est Valle dell’Aniene a portare in piazza martedì 28 marzo i lavoratori delle cooperative sociali La Sponda e Labirinto, alle prese con i ritardi nei pagamenti del Comune di Guidonia Montecelio, che sta affrontando ormai da mesi una profonda crisi finanziaria. Circa la situazione de La Sponda, quella che ha avuto il maggior clamore mediatico, sono attesi arretrati dalla Città dell’Aria per il servizio Aec – Assistente Educativo Culturale – e per altri relativi al Piano di Zona. Tutto questo per lavori effettuati al 31/12/2016 e già fatturati, 1 milione di euro quelli relativi all’Aec e tutti a carico del Comune di Guidonia, il restante mezzo milione e spiccioli risultano contributi regionali al piano di zona. “Non sarà una semplice manifestazione – spiega la Cgil – ,a una assemblea sindacale sotto il palazzo comunale. Abbiamo inviato due lettere al Comune, non ci ha riposto mai nessuno”. Un’assemblea che sarà con tutta probabilità l’ultima istanza prima di prendere altre vie, una su tutte l’interruzione del servizio, che tuttavia è vista come l’ultima soluzione prevista e da prendere in questa storia. Un quadro gravoso per i lavoratori, vittime come molti della grave crisi finanziaria vissuta dall’amministrazione comunale guidoniana in questi mesi, trovata a giugno dopo lo scioglimento del consiglio comunale dal commissario prefettizio e dai sub commissari e da loro analizzata e affrontata per arrivare ad evitare lo spettro del dissesto. “Come sempre ci rimettono i lavoratori, in questo caso quelli del Terzo Settore che tentano di alleviare giornalmente i disagi delle categorie protette. Paghiamo lo scotto della cattiva gestione della cosa pubblica di questi ultimi anni: il risultato sono lavoratori senza stipendio”. Dignità e rispetto. Questo è quello che il sindacato chiede. Non solo all’amministrazione comunale di oggi, per ovvie ragioni, ma anche a quella di ieri. Che non può non sentirsi chiamata in causa.

 

 

Condividi