Guidonia/Aec senza stipendio, l’assemblea sindacale della FP Cgil sotto il palazzo comunale

In Cronaca & Attualità, Primo Piano, Spazio al Sociale da Yari Riccardi

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C’era La Sponda, Labirinto e Cotrad. Una larga fetta degli operatori che tutti i giorni si occupano di sociale, di categorie fragili, di bambini disabili. Tutti in attesa di conoscere il loro destino, lavorativo e dunque personale. Si parla ancora dei mancati pagamenti da parte del Comune di Guidonia, alle prese con il profondo rosso delle casse municipali: si è tenuta nel pomeriggio di martedì 28 marzo la manifestazione/assemblea sindacale organizzata dalla FP Cgil Rieti-Roma Est-Valle dell’Aniene per sollecitare gli arretrati per la cooperativa La Sponda – pari a più di 1 milione e mezzo di euro – e per supportare gli operatori, in particolare gli Aec, in attesa dello stipendio di gennaio.

“Le famiglie sono con noi”. Si radunano intorno a Cadia Liberti, segretaria della FP Cgil Rieti-Roma Est-Valle dell’Aniene, e a Cristina Compagno, responsabile della FP Roma e Lazio per il III Settore. Sono circa 80 i lavoratori intervenuti, quelli della Sponda per avere lumi sul loro destino professionale, quelli di Labirinto e Cotrad per avere notizie sugli arretrati attesi dalle cooperative, spada di Damocle per tante imprese. “Siamo qui per solidarietà – spiega uno degli operatori della Cotrad, coop che si occupa in particolare di assistenza agli anziani a livello distrettuale – e per avere novità sugli arretrati attesi dalla nostra coop ormai da 18 mesi circa 500 mila euro dal Comune e dal Piano di Zona. Noi siamo 22 lavoratori, e per ora non abbiamo problemi di stipendio”. Situazione, quella dei mancanti pagamenti per le cooperative sociali che si occupano di categorie fragili, che è stata ormai da tempo presa in mano dalla Cgil. L’ultima lettera è datata 20 marzo. “Ad oggi non ci risultano pagamenti in previsione. La situazione – spiega la Liberti – va oltre i lavoratori, e investe ovviamente gli utenti, che hanno diritto di avere un operatore sereno”. Una serenità evidentemente impossibile senza stipendio. “Se l’ente non ci risponde – fa eco la Compagno – noi non ci arrenderemo. Sono sue le responsabilità dell’intera cittadinanza, quindi ci rivolgeremo al Cal. Siamo certi che nel caso di blocco del servizio, le famiglie sarebbero dalla nostra parte”. Di grande impatto la testimonianza di Annarita, la mamma di Diego, un bimbo di 9 anni affetto da autismo. “Sono bambini che bisogna seguire costantemente, nei momenti di crisi non basta nemmeno un solo adulto, ed è per questo che il lavoro svolto tutti i giorni dagli Aec è fondamentale. Venderei i vestiti per dar loro lo stipendio: non mi voglio ritrovare di nuovo in piazza a parlare di quelli che sono e restano diritti, nostri e dei nostri figli”. All’assemblea hanno assistito il candidato alle primarie del PD Emanuele Di Silvio, il candidato sindaco del M5S Michel Barbet e il consigliere comunale uscente – e candidato nella lista pentastellata – Giuliano Santoboni.

“Lo stato d’animo? Terribile”. La prima testimonianza che abbiamo raccolto è quella di una delle coordinatrici della coop La Sponda per il servizio Aec, che coinvolge 54 operatrici ed operatori, per un totale complessivo che arriva a circa 70 se contiamo anche gli addetti agli altri servizi. “Finora siamo stati fiduciosi – spiega Sabrina Moretti – ma lo stato d’animo è terribile. Sono coinvolti padri e madri di famiglia, ma anche persone che non una famiglia non ce l’hanno: è drammatico non avere risposte, sono operatori che hanno spese, che prendono la macchina per andare a lavorare. C’è la volontà da parte di tutti di non abbandonare il servizio, ma un giorno potrà arrivarmi una telefonata in cui qualche lavoratore mi dirà di non poter andare a lavorare, semplicemente perché non ha i soldi per fare benzina”. Il sostegno ai lavoratori arriva anche dai genitori e dalle scuole dove operano quotidianamente. “In molti genitori avrebbero voluto essere qui oggi: abbiamo la loro solidarietà e quella delle scuole dove lavoriamo”.

“Un Aec sostituisce a scuola la figura della mamma”. Diego le gira intorno sotto il sole che splende in piazza. Claudia la aspetta a casa. Fratello e sorella entrambi affetti da forme di autismo. Mamma Annarita conosce bene la malattia, e conosce bene l’importanza del ruolo di un Aec, vivendo sulla sua pelle tutti i cambiamenti da 10 anni a questa parte. “Una persona sempre presente è fondamentale. Un bambino autistico con la presenza di un Aec può mettersi a un banco e fare attività specifiche. Io ho avuto la fortuna di veder seguito mio figlio da Tiziana Macinati e da Marina Sacco, presenti spesso anche più dei dottori della Asl. Portano avanti un lavoro meticoloso: il rendimento finale dell’anno scolastico per mio figlio sarà sulle autonomie personali”. Il pensiero va ad una gita, una qualunque. Senza la presenza di un Aec Diego in gita non potrà andarci. “Come me la cavo – chiude la mamma – in questi casi? Come potrò stare tranquilla? Per i nostri bambini la figura dell’Aec tutti i giorni sostituisce quella della mamma”.

“Una sconfitta a metà o una vittoria a metà”. Una delegazione è ricevuta dal commissario prefettizio Alessandra Nigro e dal segretario generale Annalisa Puopolo, che hanno esposto la terribile situazione finanziaria dell’ente, rilevata e affrontata in questi mesi e che ha visto solo alcune settimane fa la presentazione del piano di riequilibrio. “Abbiamo saputo che sono stati effettuati 3 pagamenti tra venerdì e lunedì, uno per ogni cooperativa. Sono una goccia del mare – spiega Cadia Liberti – e non bastano per pagare gli stipendi, questo lo abbiamo detto e ribadito”. Sarà venerdì il prossimo snodo della vicenda, per un piano dei pagamenti che darà priorità ai servizi minimi essenziali. “Abbiamo un appuntamento telefonico per avere un ulteriore incontro dove ci diranno probabilmente non le date ma dove sicuramente ci verrà presentato il piano dei pagamenti”. Il sindacato non esce del tutto soddisfatto dalla giornata. “Per me è una vittoria o una sconfitta a metà. Voi tornate a casa – chiude la Liberti – e nessuno vi ha dato i soldi per vivere. Noi siamo pronte a fare quello che possiamo fare: possiamo proclamare lo stato di agitazione e come ultima ipotesi pensare all’interruzione dei servizi. La situazione è drammatica, possiamo solo essere unite e lottare. Apprezzo l’impegno dimostrato dall’amministrazione al tavolo di oggi”. La chiusura finale è della Compagno. “Vi sollecito unione, forza e determinazione, perché tutto il lavoro fatto fin qui e l’impegno di oggi portino a una risoluzione. L’ente sta vivendo certamente un brutto momento, ma voi avete tutti i diritti da rivendicare. Tenetevi pronti perché se non arriviamo a una svolta, come vi ha detto Cadia, arriveremo a dover annunciare il blocco dei servizi”. Una eventualità, quello dello stop all’assistenza, che sia La Sponda che i lavoratori hanno più volte confermato di non voler neppure prendere in considerazione. Non resta che attendere. Noi gli sviluppi della vicenda. I lavoratori il ben più importante stipendio e  certezze per il loro futuro. Ovviamente lavorativo ma soprattutto personale.

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