Guidonia. Ogni tanto gli orchi escono fuori dalle favole. E fanno ancora più paura

In Primo Piano da Yari Riccardi

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Gli orchi hanno le macchine grandi e belle, e ogni tanto sono giovani, carini, ed educati. Ma sempre orchi restano. E si può fuggire, dai tentativi gentili degli orchi. Che restano tali, anche se ti fanno solo un paio di domande e poi, mentre ti giri col cuore in gola e il passo veloce, li vedi che dalla macchina ti fotografano. Una storia inquietante, che resta solo un racconto da brivido di una bimba di 12 anni e della sua mamma. Storie che pensi sempre accadano altrove. Stavolta invece siamo a Guidonia, ore 16 di martedì 25 marzo.

La bambina cammina da sola. Deve portare un libro a una sua amichetta, che abita verso la fine della strada. Mentre cammina, nota una macchina grande, una specie di jeep. E’ la stessa bambina a raccontarci, sotto gli occhi della mamma. “E un tipo, un uomo grande, molto più grande di me, con i capelli un po’ strani. Mi saluta e mi chiede dovesto andando”. La piccola risponde, educatamente, e prosegue il suo cammino. Passano circa venti minuti, e la bimba ritorna. Stavolta l’uomo è fuori dalla macchina, e perde tempo col cofano, cercando qualcosa in macchina. La strada è stretta, e lei deve passarci per forza vicino. Lui si muove per rientrare nella macchina, e la distanza è veramente minima. “Dove stai andando di bello?”. E lei, che risponde per paura, perchè in quelle storie di orchi che si sentono così troppo spesso, capita che gli orchi poi diventano cattivi, se non rispondi. “E poi ho accelerato il passo, il cuore mi batteva perchè lui era stato davvero vicino. E mi sono girata, dopo pochi metri, perchè avevo paura mi seguisse. E lui era in macchina: col telefonino mi seguiva, e sembrava mi fotografasse”. Da quel momento arrivare a casa in lacrime è stato un attimo. La paura della bimba, quella della mamma e la poca lucidità di quegli istanti. Tempo 5 minuti e sia la mamma che il papà della bimba erano già in quella strada. Ma dell’uomo, e della sua macchina grande, nessuna traccia. Mettiamola così. E’ legittimo domandarsi  perchè l’uomo sia sparito – anche dal racconto di alcuni vicini, che dopo la chiamata della mamma, nell’arco di tempo di pochissimi minuti, sono scesi in strada e hanno guardato dalla finestra – così repentinamente, una volta vista la bimba scappare via così spaventata.

Restano solo tanta paura, e tante lacrime. Resta la segnalazione fatta ai carabinieri. E resta anche solo l’inquietudine di un fatto che lascia sgomenti. Anche senza nessun tipo di contatto, nessun tipo di approccio fisico, la sola idea che qualcuno possa turbare un bambino o di una bambina – poteva essere anche un tale con le migliori intenzioni del mondo, e ce lo auguriamo di tutto cuore, ma non è questo il modo di dimostrare le buone intenzioni – è un qualcosa di troppo buio per non raccontarla e per non mettere perlomeno in guardia le mamme e i papà, e gli stessi bambini. Non sono cose che succedono solo in altri posti, in altre città. Non sono cose che succedono solo agli altri. Possono succedere a chiunque. E per questo bisogna stare attenti.  E questa volta è finita solo con tanta paura, che magari poi si rivelerà ingiustificata, come speriamo tutti. Ma è giusto raccontare che gli orchi, ogni tanto, sono anche giovani carini ed educati. E tentano di fermarti, e sembrano gentili. Ma sempre orchi restano. A maggior ragione, quando hai 12 anni. E gli orchi hai il diritto di conoscerli solo nel film, nelle favole, e non per strada.

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