Imposta di soggiorno, il Tar dà ragione al Comune di Tivoli

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Turismo: respinto il ricorso presentato dalla società Acque Albule contro l'amministrazione. L'assessore Tropiano: "Vittoria importante, gli introiti permetterannodi valorizzare e promuovere le attività sul territorio"

Il Comune di Tivoli ha vinto contro il ricorso presentato dalla società Acque Albule per l'annullamento dell'imposta di soggiorno. Con ordinanza 1087/12 il Tar del Lazio nella camera di consiglio del 22 marzo ha così rigettato la richiesta di sospensiva contenuta nel ricorso proposto da Acque Abule che, in sostanza, chiedeva di annullare l’istituzione della tassa di soggiorno alberghiera introdotta dal Comune con la delibera di Consiglio comunale n. 62 del 2011.

"Devo dire che questa vittoria segna una pagina importante per la città di Tivoli e l'amministrazione comunale – ha commentato l'assessore al Turismo Vincenzo Tropiano -. Gli introiti che deriveranno dall'imposta di soggiorno serviranno a sostenere ed incrementare la promozione turistica sul nostro territorio. L'obiettivo è quello di rilanciare un settore che può avere ripercussioni positive in tutto l'ambito socio-economico cittadino. Grazie agli importanti ricavi che arriveranno al Comune tramite l'imposta di soggiorno – ha proseguito Tropiano – potremo potenziare i servizi di accoglienza per i turisti senza gravare sulle tasche dei residenti. Sono fiducioso e soddisfatto dopo questa ordinanza del Tar che boccia senza mezzi termini la presa di posizione della società Acque Albule. E’ stato riconosciuto il buon lavoro fatto da questa amministrazione".

“Con tale provvedimento – ha dichiarato l’avvocato Gianluca Piccinni, difensore del Comune di Tivoli – il Tar, a prescindere dai vari profili di inammissibilità del ricorso, ha ritenuto insussistente il profilo dell’urgenza”.

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