Violenza in caserma a Roma, per il pm non c’è stata né costrizione fisica né minacce

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La violenza subita nella notte tra il 23 e il 24 febbraio scorso nella caserma del Quadraro dalla donna di 30 anni non è stata determinata da costrizione fisica o da minacce da parte dei tre carabinieri e del vigile urbano che ora sono sotto accusa per violenza sessuale. E' questo, allo stato delle indagini, il primo dato sicuro raccolto dal procuratore aggiunto Maria Monteleone che dirige l'inchiesta sulla vicenda che ha determinato prima il trasferimento ad altra sede dei tre carabinieri e poi la sospensione dall'Arma. Sul piano delle indagini agli atti dell'inchiesta sono allegati i verbali di interrogatorio dei tre carabinieri che dopo il fatto si sono presentati spontaneamente agli investigatori. Ma le dichiarazioni fatte da loro su come sono andate le cose appaiono in contrasto non solo tra di loro ma anche con quelle rilasciate agli investigatori da persone che la sera del 24 febbraio erano presenti nella caserma del Quadraro. E contrastano pure in alcuni punti con quanto dichiarato dalla donna.A questo punto appare possibile che tra i protagonisti di questa vicenda siano disposti confronti per superare le divergenze.Intanto si è appreso che fino ad oggi non è stato ancora interrogato il vigile urbano che si trova indagato insieme con i carabinieri e che è diventato concorrente nel reato di violenza essendo stato accertato che materialmente non ha commesso alcun atto verso la donna che ha poi determinato con la sua denuncia l'apertura dell'indagine. Il vigile urbano aveva comunicato di volersi presentare agli investigatori per dare la sua versione dei fatti, ma poi ha cambiato idea e non si è presentato. Per il momento non è stato deciso quando ascoltarlo.La violenza, come si è detto, sarebbe avvenuta nella notte tra il 23 e il 24 febbraio scorso. La mattina del 24 la donna è comparsa nell'udienza di convalida del suo arresto. Secondo quanto si è appeso dai carabinieri che l'avevano fermata e poi accompagnata quella mattina in Tribunale ha detto di essere grata a loro perché dopo l'arresto avevano offerto una cena sapendo che era digiuna dalla mattina.

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