Guidonia. “La mia scelta irrevocabile”: Adriano Mazza spiega le sue dimissioni

In Cronaca & Attualità, In Evidenza, Politica, Primo Piano da Yari Riccardi

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La notizia squarcia la sera di venerdì 29 gennaio, e apre un nuovo capitolo dopo la riunione di maggioranza della scorso mercoledì. Così, mentre tutto il centrodestra di Guidonia era già proiettato verso la riunione di Forza Italia del 2 febbraio – che comincia in questi istanti – arriva un nuovo duro, durissimo colpo: si è dimesso l’assessore al Bilancio Adriano Mazza, uomo forte della giunta e personaggio politico da sempre al fianco del sindaco di Guidonia Eligio Rubeis, ai domiciliari da luglio 2015. “Non ci sono motivazioni particolari nel mio gesto: semplicemente – spiega Mazza, raggiunto telefonicamente – io ho una certa visione su quanto fatto finora, una visione condivisa da sempre con Eligio Rubeis ma che non ritrovo allo stato attuale”. Nessuno spazio a ripensamenti, come invece qualche voce nata immediatamente dopo le dimissioni aveva già lasciato trapelare. “E’ una scelta che nasce e resta irrevocabile: la mia volontà è stata già comunicata al mio gruppo e da questo accettata”. Una decisione, quella di Mazza, che sarà probabile detonatore in vista degli scenari futuri. “Non intendo far passare le mie dimissioni – chiude l’ex assessore – come un’azione utile a un determinato schieramento, a una certa visione o a certi consiglieri. La mia uscita resta legata a una pura e semplice convinzioni: le visioni di cui io sono portatore, condivise per anni con Rubeis, oggi sento di non poterle più attuare né realizzare”. Tra qualche ora il nuovo capitolo, dopo che nell’ultima riunione di maggioranza aveva preso piede un’altra eventualità, quella di scegliere alcune priorità da portare avanti da qui fino a febbraio 2017, per poi dimettersi ed andare al voto. Opzione che permetterebbe al centrodestra di allontanare quel “suicidio politico” che numerosi consiglieri stanno sussurrando in queste settimane: questa è la posizione fatta propria da Fratelli d’Italia, dal NCD e da alcuni consiglieri di Forza Italia, una visione che ad oggi viene vista come una delle poche chance per evitare di frantumare ulteriormente un’intera classe politica.

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