Le Sentinelle in Piedi arrivano a Tivoli: veglia in Piazza Garibaldi sabato 7 febbraio. Su Facebook più di 100 adesioni

In In Evidenza, Politica da Elena Giovannini

Condividi

L’appuntamento è sabato 7 febbraio, ore17:45. Un’ora di veglia in piazza Garibaldi, in silenzio, con un libro in mano: sono le Sentinelle in piedi, che, come già successo in molte altre piazze italiane, manifesteranno per protestare in difesa della famiglia “naturale” composta da uomo e donna, e per la libertà di espressione. Su Facebook hanno aderito all’evento già 119 persone.

Chi sono le Sentinelle in piedi?

Nel loro blog si dichiarano “una rete apartitica e aconfessionale perché la libertà d’espressione non ha religione o appartenenza politica, il nostro non è un movimento, non è un’associazione, bensì un metodo, uno stile, una forma di testimonianza che non può escludere nessuno perché riguarda la coscienza di ogni uomo e il desiderio di infinito che tutti – anche chi ci contesta – ha in fondo al cuore.”
Il loro scopo è “denunciare ogni occasione in cui si cerca di distruggere l’uomo e la civiltà”. Le Sentinelle dicono, “vegliano nelle piazze per risvegliare le coscienze intorpidite e passive di fronte al pensiero unico”. Un movimento che si è espanso a macchia d’olio ed ha già toccato le piazze di molte città italiane. Questo stesso sabato, altre due manifestazioni a Varese e Cesena.

Come nasce la protesta?

Le Sentinelle in Piedi nascono come protesta al ddl Scalfarotto, già approvato dalla camera e ora al senato. La legge, presentata per fermare atti di violenza e aggressione nei confronti di persone con tendenze omosessuali, secondo quanto affermano, risulta “fortemente liberticida in quanto non specifica cosa si intende per omofobia lasciando al giudice la facoltà di distinguere tra un episodio di discriminazione e una semplice opinione. Con questa legge chiunque faccia rifermento ad un modello di famiglia fondato sull’unione tra un uomo ed una donna, o sia contrario all’adozione di bambini da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso, potrebbe essere denunciato e rischiare fino a un anno e sei mesi di carcere.” Come spiegano nella loro pagina, all’interno della protesta tutto ha un suo significato e valore. Il silenzio, perché “Non c’è nulla come il silenzio che faccia emergere la voce della coscienza”. Il libro “perché non vogliono ripetere di slogan superficiali ma conoscere in profondità”. La piazza perché “è il luogo dove può avvenire l’incontro autentico con l’altro”. Infine le Sentinelle stanno in piedi un’ora: “perché in una società in cui tutto procede a una velocità che non consente all’uomo di riflettere vogliono prendersi il tempo per farlo.”

Condividi