Stupro dell’Aquila. L’associazione 8marzo2012: “Non vendetta, ma giustizia”

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Salva per soli cinque minuti, è viva! Trecento secondi e di lei avremmo parlato al passato ma, tecnicamente non c’è tentato omicidio: non c’era intenzione di uccidere…Noi siamo con Rosa e, per  Rosa ci siamo costituite come associazione ma la nostra lotta non finisce qui. La consapevolezza di essere ancora lontani, come società,  da una cultura paritaria ci spinge ancora a combattere. Ma noi non siamo vittime! Siamo soggetti attivi e continueremo il nostro cammino verso questo riconoscimento. Perché è la giustizia che fa di un essere umano, l’umano. Non vendetta, ma giustizia. Perché il reato di stupro venga equiparato al tentato omicidio, a prescindere. Perché nessuno possa più dire impunemente: “Se l’è cercata” “Poteva stare in casa”, senza essere accusato di istigazione a delinquere. Perché, in Italia, venga introdotto il reato di tortura. Affinché non ci siano più donne stuprate, picchiate, uccise.

Associazione 8marzo2012

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