Roma, telecamere e grate per ‘proteggere’ lo spaccio: in manette fratello e sorella

In Cronaca & Attualità da Roma Est Magazine Commenti

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Grate in ferro per impedire o rallentare eventuali ingressi non desiderati nel loro appartamento e telecamere a circuito chiuso per monitorare la strada esterna alla loro abitazione. I due, fratello e sorella, erano soliti ricevere i clienti in un'abitazione di via Salvatore Barzilai a Roma dove avevano adottato queste misure per evitare sorprese delle forze dell'ordine. Talmente sicuri del loro stratagemma, gestivano l'attivita' di spaccio addirittura sull'uscio di casa. Ma questa volta le cose non sono andate per il verso giusto. Nella tarda mattinata di ieri gli investigatori del Commissariato Romanina, diretto da Antonio Pignataro, impegnati nei servizi antidroga hanno sorpreso i due sulla porta di ingresso mentre cedevano una bustina ad una cliente. La ragazza, seguita dagli investigatori e' stata fermata e durante il controllo ha consegnato spontaneamente la bustina di cocaina appena acquistata. All'arrivo della Polizia fratello e sorella hanno temporeggiato ad aprire la porta asserendo di non trovare le chiavi della grata di ferro. Espediente utilizzato sicuramente per aver tempo sufficiente di disfarsi della droga. Una volta all'interno gli investigatori hanno sequestrato 300 euro provento dello spaccio trovati sul piano cottura della cucina.

Della sostanza stupefacente, invece, nessuna traccia. Molto probabilmente i due se ne sono disfatti gettandola nel camino e nelle cui vicinanze i poliziotti hanno trovato un involucro di plastica semi bruciato. Portati negli Uffici del Commissariato i due, l'uomo di 40 anni e la sorella 35enne, al termine degli accertamenti sono stati arrestati per spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.

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