Guidonia. I tre giorni della Festa della Befana tra Gangnam Style e il Pulcino Pio: chi ha fatto sparire la Magia dell’Epifania?

In Cronaca & Attualità, In Evidenza, Primo Piano da Yari Riccardi

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Festa della Befana Guidonia 2013Se non fosse stata la Festa della Befana, sarebbe stata anche una manifestazione con un suo perché. C’erano i gonfiabili, c’era Batman, c’erano i pirati, gli animatori con i balli di gruppo, le truccatrici e i banchetti con lo zucchero filato. Che qualcosa non andava si leggeva già dai manifesti – sbagliati – che si sono visti in giro. “Ospite d’onore la Befana”: forse siamo noi particolarmente antiquati, ma la vecchina che porta i doni, insieme a tutto quello che rappresenta come storia, magia, leggenda, tradizione, fede, non dovrebbe essere la protagonista di una festa, che, fino a prova contraria, si chiama “Festa della Befana”? Punti di vista, evidentemente. Punti di vista divergenti: ma negli scorsi anni – e noi c’eravamo, come quest anno – si respirava un’altra aria. C’era una idea di fondo evidente, quella della magia di un evento che rischia di essere meramente commerciale. C’erano i Cantastorie, c’era chi faceva davvero teatro, c’erano i disegni dei bambini delle scuole. C’era il Palio della Befana, fortemente voluto dalla dirigente Aurora Mancaniello: disegni a scuola e premio in denaro da investire in materiale didattico. Per gli studenti e per le scuole: ma nei tre giorni di festa di scuole non se ne è proprio neanche parlato.  E soprattutto c’era la Befana con tutti gli annessi e connessi. In una festa di tre giorni suona male che la Befana si faccia vedere solo 15 minuti a fine manifestazione, dopo due ore di canzoni, ben cantate, per carità, ma che poco hanno a che vedere sia con i bambini che con la festa in sé per sé. Alle 18 e 30 del 6 gennaio, minuto più, minuto meno, arriva la Befana, qualche parola sul palco e poi, agganciata ad alcuni palloni se ne va, arrivando con qualche difficoltà – perché i palloni probabilmente erano pochi – sul tetto del teatro Imperiale. L’ospite d’onore se ne va così, tra le delusione di molti che si aspettavano il suggestivo spettacolo della discesa sul palco. Restano la musica da discoteca e la gente che fugge a casa. La piazza, dalle 16 del 6 gennaio, era piena. Così come era piena nel momento clou. Ma era vuota nei giorni precedenti, nei quali non c’è stata neanche l’ombra di una Befana, di uno dei Re Magi, di un barlume di luce della Stella Cometa. Non sappiamo quanto possa aver contato lo sbaglio sui manifesti, che scambiavano gli eventi del pomeriggio tra il 4 e il 5 gennaio. Sta di fatto che a vedere la Ufo Rock Band, gruppo musicale che nei locali ormai puntualmente fa il tutto esaurito, venerdì 4 gennaio – sui manifesti erano previsti il giorno dopo – c’erano circa 30 persone. Il giorno dopo era il giorno della Pizzica (che qualcuno poi ci spieghi il legame con l’Epifania) e poche differenze si sono viste. Certo, c’era più gente: poco meno di 100, sicuramente, che per una festa di sabato pomeriggio sono un dato che deve far riflettere. Ma c’era qualcosa che non andava. Non tornava. Non sembrava la Festa della Befana. Sembrava altro. Che con la Cultura ha poco in comune. Con l’associazionismo – presenti le sole associazioni incaricate del servizio di protezione civile e soccorso sanitario – che nel progetto iniziale della Befana 2013 sarebbe stato grande protagonista, completamente assente. Miraggi e illusioni, stereotipi e televisione. Questo resta della Festa. Per le fiabe, i sogni, le leggende, l’atmosfera e la magia toccherà aspettare. Molto più facile attirare bambini e ragazzi con il Gangnam Style e il Pulcino Pio. Che ci sta pure, visti i tempi. Ma almeno non chiamiamola Festa della Befana. Ora però siamo curiosi. Curiosi di vedere le foto della giornata, e di vedere se, negli occhi dei bimbi presenti, riusciremo a scorgere la stessa scintilla di emozione degli scorsi anni. Forse sarà il nostro cuore ad essere diventato di pietra, ma di emozioni, stavolta, non se ne sono proprio viste. E i bambini, in questi casi, sono la perfetta cartina di tornasole di una manifestazione che, almeno sulla carta, era fatta per loro. Per scoprire la magia della Befana. Una Befana di 15 minuti.

 

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