Aspettando le 30 mila cartoline a Bondi…quattro passi alla Rocca di Montecelio

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, In Evidenza da Yari Riccardi Commenti

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Nell’attesa che si plachi la polemica politica, e che entrino in distribuzione le 30 mila cartoline che l’amministrazione comunale di Guidonia ha intenzione di far arrivare al Ministero dei Beni Culturali, siano andati a vedere con i nostri occhi l’effettivo stato dei fatti alla Rocca di Montecelio. Lo abbiamo fatto accompagnati dal Comitato Montecelio, un gruppo di cittadini che ben conosce le problematiche della zona. Partiamo intanto con un dato inconfutabile: la Rocca è pulita, non si vedono più i rifiuti ingombranti che da anni la funestavano, e questo è un bel passo in avanti. Quello che ora va sistemato, di nuovo, è senz’altro la rete di protezione dalle macerie dell’ala caduta tempo fa, sul versante che si affaccia su Poggio Cesi. La rete infatti è facilmente aggirabile, e alla fine è ancora aperta: in alcuni tratti, in particolare nei pressi della macerie, la rete è a terra, offrendo una protezione pari a zero per le case sottostanti. Le foto parlano da sole. La protezione è, a nostro parere, il fattore più urgente di cui occuparsi: le precarie condizioni di alcune mura non possono permettere alcun tipo di distrazione. Tuttavia, a parte questo fatto, e alcuni problemi che potete vedere ancora dalle immagini dell’articolo – tombini aperti, perdite d’acqua, muri da mettere in sicurezza – la situazione è effettivamente migliorata rispetto al passato, ed ora più che mai è necessario spingere sui  Beni Culturali per poter venire a capo del caso Rocca. Di certo, quello ai margini del monumento è un pezzo di Guidonia che ha bisogno di notevoli cure. “Noi residenti – ci spiega il comitato – spesso ci facciamo da soli opere di manutenzione ordinaria. Ma il problema più grand è quello della sicurezza. Che succede se qualcuno qui ha un infarto? E se scoppia un incendio?”. I cittadini ci spiegano come, alcune volte, anche i carabinieri hanno notevoli difficoltà ad intervenire da quelle parti: accade che l’estate alcuni vandali si introducano nella rocca, che i cittadini chiamino i carabinieri, e che nessuno arrivi. “Altro problema è l’illuminazione – proseguono i rappresentanti del comitato – che qui spesso manca. Talvolta siamo costretti a portare le torce per arrivare a casa”. I cittadini ci raccontano come in queste sere l’unica luce sia quella della cometa messa su una torre della Rocca, che si accende come se fosse ancora festa. Questo è lo stato attuale della Rocca, certamente migliorato ma assolutamente migliorabile, nell’attesa di una risposta da parte di Bondi. L’auspicio è che i due lucchetti dell’entrata siano presto un ricordo.

Tornando verso via della Lapide, abbiamo notato come molta immondizia si trovi di fatto sotto la Rocca, e come molta se ne trovi al di fuori dei cassonetti. In quello di via della Lapide, abbiamo trovato – fuori – di tutto, e al di à di una rete, gettati senza riguardo, alcuni rifiuti, tra cui una bicicletta. In questo caso non servono i Beni Culturali, ma sanzioni di rilievo per chi scarica abusivamente e getta i rifiuti senza senno.

Quindi, a Montecelio, la Rocca sembra rialzarsi – va ricordato sul caso anche l’interesse delle associazioni cittadine, il circolo di Legambiente in primis, e di cittadini singoli – ma il contorno sembra cadere. Non fisicamente, come le mura della Rocca tempo fa, ma “moralmente”. Chi diceva che gli abitanti dei paesini tengono molto al posto in cui vivono? Se è così, crediamo allora che a Montecelio, di monticellesi non ce ne sono più. Quello che abbiamo visto per le strade ,non l’avrebbero mai permesso. Siccome sappiamo che non è così, siamo certi che le cose ben presto miglioreranno. Insieme ai quei maggiori controlli, che servono invece subito, per mettere freno all’esplosione di degrado scoppiata in città.

    

    

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