Montecelio / Un nuovo allestimento per la Triade

In In Evidenza da Yari Riccardi Commenti

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Era piena la sala del Museo Lanciani di Montecelio. Una platea accorsa per ammirare la nuova “casa” della Triade Capitolina, i cui dettagli sono stati esposti durante la presentazione del progetto di allestimento della nuova sala tutta dedicata all’opera.

La conferenza. L’introduzione sempre appassionante e dettagliata di Zaccaria Mari ha aperto la fase preliminare dell’iniziativa che si è tenuta venerdì 22 settembre, all’interno di un evento organizzato dal Comune di Guidonia e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, in collaborazione con il Gruppo Archeologico Latino – Sezione Cornicolana. “Una nuova collocazione, una nuova luce”. Così il sindaco di Guidonia Michel Barbet saluta i presenti e definisce la nuova sede della Triade, per allargare il discorso a tutto il borgo di Montecelio, “un gioiello da promuovere” e alla zona dell’Inviolata, piena di “bellezze rimaste all’ombra dell’immondizia. L’attenzione dei presenti non è tuttavia solo per la Triade: da capire c’è anche il futuro del Museo. “Ci impegniamo oggi a rendere fruibile il Lanciani: abbiamo il dovere di mettere in luce il nostro patrimonio”. I dettagli spettano all’assessore alla Cultura e vicesindaco Paolo Aprile. “Non possiamo permetterci di non promuovere Montecelio: sarebbe mettere la cultura in un angolo”. La situazione del settore e dell’intera amministrazione non lascia spazio a troppi voli pindarici. “Abbiamo trovato l’ente – spiega Aprile – completamente bloccato. Stiamo lavorando sul bando per la gestione del museo, è invece pronto per la pubblicazione quello per la selezione del direttore e stiamo infine valutando le aperture settimanali, magari con il supporto dei dipendenti comunali”.

“La cultura interessa”. Così la Soprintendente Alfonsina Russo saluta i tanti presenti. “E’ importante avere consapevolezza del patrimonio insostituibile che c’è qui, un patrimonio che deve essere sentito proprio”. La Russo ha parlato apertamente di una “rinascita di Guidonia che parte da qui, dalla valorizzazione e dalla riapertura del Museo, con la Triade come importantissimo unicum”. Un museo da far crescere di pari passo con la tutela dell’area dell’Inviolata attraverso una azione combinata delle istitutuzioni. “A breve daremo il via anche al recupero di Santa Sinforosa: gli abitanti di Guidonia si devono riappropriare della bellezza”.

Il ruolo dell’Arma dei Carabinieri. Splendido l’intervento del Colonnello Alberto Deregibus, vicecomandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri, comandante della sezione Archeologia del Nucleo all’epoca del ritrovamento della Triade da parte dei luogotenenti Tomassi e Lai. “L’opera, è noto, stava per essere acquistata dal Getty Museum: all’epoca immaginammo un approccio diverso al recupero”. E così nacque l’identikit dell’opera, diffuso in una conferenza stampa. “Stiamo cercando questo oggetto”, questo sembrava voler dire all’epoca il Nucleo. Una strategia vincente. “Di fatto con quell’azione venne inibito il mercato intorno alla Triade. Venne ritrovata ai confini con la Svizzera: così iniziò la stagione della diplomazia culturale”. Nelle parole del Colonnello affetto e riconoscenza per il Generale Conforti, in quegli anni a comando del Nucleo e recentemente scomparso. “Fece in modo che l’arte ci facesse sentire liberi, e grazie a quella libertà riportammo la Triade a casa”.

Una parte di un progetto più ampio. E’ stata la ex curatrice del museo Valentina Cipollari a rivelare le prime informazioni sulla nuova veste della Triade. “Oggi presentiamo un progetto che fa parte di un progetto più ampio e ambizioso, che espanderà il museo anche al primo piano, dove ora si trova l’archivio storico del Comune”. Un allestimento che andrà a privilegiare le sezioni topografiche dei vari reperti. I saluto di Maria Sperandio del Gruppo Archeologico hanno chiuso la prima fase dell’iniziativa.

La Triade. La prima novità sta nel fatto che ora la Triade potrà essere ammirata a 360 gradi, in tutti i suoi particolari. Il nuovo allestimento vede la presenza di supporti e tende regalate dal direttore della Galleria degli Uffizi, dove l’opera era esposta fino a pochi mesi fa. L’illustrazione dell’opera e dei dettagli è stata curata dall’archeologo Zaccaria Mari, che davanti a tutti i presenti ha raccontato tutto ciò che c’è da sapere sulla Triade Capitolina, prima delle visite guidate all’interno del museo e della conferenza finale.

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