Marino. Prostitute nel night club: i Carabinieri chiudono il locale e arrestano il gestore

In Cronaca & Attualità, In Evidenza, Primo Piano da Yari Riccardi

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Sigilli. Chiude così nella notte del 13 dicembre un locale di Frattocchie, frazione di Marino. Il luogo è un noto ritrovo per scambisti, ma qualcosa deve essere cambiato, visto quanto accaduto. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castel Gandolfo si sono finti clienti e sono entrati all’interno del locale: l’accoglienza del gestore è stata calorosa, visto che era impegnato ad incassare del denaro quale prezzo per l’ingresso da parte di due avventori nonostante il locale sia la sede di un circoloculturale, nelquale, per entrare, la legge prevede il solo possesso di una tessera associativa. La scena che i militari si sono trovati davanti è stata in principio quella ‘tipica’ di certi locali: ragazze che, poco vestite, intrattenevano alcuni uomini. Altri erano seduti sui divanetti a ridosso del bar, in compagnia di altre ragazze. All’arrivo dei Carabinieri è stato accertato che, in una delle salette private, in particolare una donna vestita del solo reggiseno stava consumando un rapporto sessuale con un uomo. Il “fuggi fuggi” generale scatenatosi poco dopo non impediva, tuttavia, di identificare tutte le ragazze e tutti i clienti che si trovavano nel locale e così ricostruire le modalità dell’illecita attività che veniva portata avanti, è stato accertato da circa un anno.

I clienti, per accedere, dovevano pagare tra i 60 e gli 80 euro (rigorosamente in nero): una volta guadagnato l’accesso dovevano solamente sceglierela ragazza con cui appartarsi in una delle tante stanze a tema presenti nel locale tra cittadine romene, italiane, colombiane e bielorusse. Ragazze, queste, che a fine serata percepivano una somma che poteva variare tra i 50 e i 100 euro.Il gestore tratteneva il restante denaro per sè. Non solo il sequestro dell’incasso e del locale: all’uomo è stata sequestrata anche un’agenda ove egli appuntava il nome del cliente e la somma da questi versata.  Il titolare del locale si trova ora nel carcere di Velletri e rischia fino a sei anni di reclusione.

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