Roma. Pellegrino: “Il Capitano Ultimo non sia lasciato solo”

In Cronaca & Attualità da Yari Riccardi

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Cinzia Pellegrino, Responsabile Nazionale Vittime dello Stato del Dipartimento Tutela Vittime FDI-AN, a 33 anni dall’assassinio del Prefetto di Palermo, della moglie Emanuela e dell’agente di scorta Domenico Russo, ricorda il Generale Dalla Chiesa, “esempio eterno di incorruttibilità, dedizione e sacrificio in nome dei più alti Valori della società e del Bene comune, vogliamo esprimere un semplice e commosso “grazie” a lui ed a tutte le persone coraggiose che lo hanno affiancato e supportato nella sua battaglia contro il crimine e la Mafia”. Il collegamento con quanto accaduto recentemente al Capitano Ultimo porta la Pellegrino ad auspicare che “anche in futuro, il faticoso ed appassionato lavoro di uomini così coraggiosi non venga cancellato né dal tempo, né dalla volontà precipua di chi ha voglia insabbiarne l’operato e oscurarne la memoria per meri interessi personali, così come di recente ci è sembrato accadere nella vicenda del Col. Sergio de Caprio”, al quale la Pellegrino esprime solidarietà, a lui come a “a tutti quei servitori dello Stato, sia nei ruoli di più alto comando, sia nelle stazioni dei più piccoli paesini di provincia, che quotidianamente combattono con passione la malavita e le organizzazioni criminali, e che molte volte trovano il più grande ostacolo a questa lotta proprio nella burocrazia e nell’ingenerosità dei propri Vertici, come quanto accaduto a Capitano Ultimo. Lo Stato ricordi continuamente il suo compito e non lasci solo chi ogni giorno difende i suoi confini e i suoi cittadini”.

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