Speciale Bilancio Guidonia. Il quadro della nota di aggiornamento del DUP

In Cronaca & Attualità, Politica, Primo Piano da Yari Riccardi

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Pagine e pagine di documenti e di numeri. Quelli del Comune di Guidonia. Ha preso finalmente forma dopo mesi di lavori da parte del commissario prefettizio Giuseppe Marani e dei sub commissari il bilancio di previsione 2016, del pluriennale riferito al triennio 2016-2018, della nota di aggiornamento del Dup che fa riferimento allo stesso periodo e dello schema triennale dei Lavori Pubblici, senza dimenticare l’elenco annuale riferito all’anno 2016. La delibera è la numero 47, già presente sul portale istituzionale del Comune di Guidonia. Bilancio di previsione che assume funzione autorizzato ria, ed è costituito “dalle previsioni delle entrate e delle spese, di competenza e di cassa del primo esercizio, dalle previsioni delle entrate – si legge nella delibera – e delle spese di competenza degli esercizi successivi, dai relativi riepiloghi e dai prospetti riguardanti il quadro generale riassuntivo e gli equilibri”: sono iscritte nel bilancio le previsioni delle entrate che si prevede di riscuotere o delle spese di cui si autorizza il pagamento nel primo esercizio considerato nel bilancio, senza distinzioni tra riscossioni e pagamenti in conto competenza e in conto residui, mentre le previsioni di entrata e di spesa sono allocate in bilancio in base alle richieste dei dirigenti e delle Aree e sulla base delle indicazioni fornite dall’amministrazione, tenuto conto delle esigenze dei servizi e degli obiettivi da perseguire per gli anni che vanno dal 2016 al 2018. Un bilancio che arriva dopo il ricorso da parte del commissario alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale sancito con la delibera 42 dello scorso 6 dicembre e che il 21 dicembre ha visto la delibera di presentazione con gli atti emendati rispetto al documento giuntale dello scorso aprile, e che vede sostanziali modifiche nel piano triennale dei Lavori Pubblici e nell’elenco annuale. Un bilancio che arriva dopo 7 anni di amministrazione di centrodestra, la stessa che sul documento finanziario è caduta lo scorso giugno. Ne emerge un quadro decisamente critico, che non potrà non andare a pesare sulla prossima e imminente campagna elettorale. Non vorremmo davvero essere nei panni del prossimo sindaco.

La nota di aggiornamento del DUP: il quadro. Già nella premessa non viene lasciato spazio a troppe interpretazioni. Gli elementi che hanno delineato una situazione finanziaria dell’ente di forte squilibrio “tale da provocare un rischio di dissesto finanziario” – tali da rendere necessario il ricorso al piano di riequilibrio finanziario e la richiesta di accesso al fondo di rotazione per assicurare la stabilità finanziaria degli enti locali – hanno ormai “volti” e cifre ben definite. Il primo elemento è relativo alle richieste di riconoscimento di debiti fuori bilancio pari a circa 4,8 milioni di euro, emerse durante l’approvazione del rendiconto dell’esercizio 2015. Il secondo racconta dei 13 milioni di euro della sentenza della Corte d’Appello in merito al Pip 2, per un versamento che il Comune ha l’obbligo di versare anticipatamente al Mef: la sentenza determina dunque una iniziale esposizione debitoria dell’amministrazione comunale e un successivo indennizzo ad opera del manlevadore, ma serve anche considerare come “la consistenza dell’anticipo sopraccitato a carico dell’ente (…) non si può non sottolineare l’evidente incertezza correlata all’effettiva esigibilità del credito amministrativo derivante dalla succitata manleva”. E ancora il contenzioso attualmente pendente e stimabile in circa 8,6 milioni di euro, la carenza di liquidità che ha costretto l’ente a ricorrere ad anticipazioni di tesoreria in maniera sempre più consistente: al 31 dicembre 2015 l’importo dell’anticipazione non restituita al tesoriere era pari a oltre 8,5 milioni di euro, mentre il saldo di cassa fatto registrare allo scorso 30 settembre è risultato negativo e pari a 6,6 milioni di euro. Chiudono il quadro l’ammontare delle fatture passive non pagate antecedenti al 31 dicembre 2015 e pari a oltre 17 milioni di euro e che sommate a quelle del 2016 fanno registrare un importo complessivo presunto pari a oltre 40 milioni di euro (fermo restando gli ulteriori eventuali controlli di dettaglio) e la Corte dei Conti che ha disposto la formale correzione degli esiti del riaccertamento straordinario dei residui con il consequenziale adeguamento dei dati della contabilità dell’ente, fatto “che poterebbe comportare, per effetto di una diversa contabilizzazione dell’anticipazione di cui al DL 35/2013, un aumento del disavanzo stimabile in euro 4.167.490,30”. Cosa significa? Che si rende necessario, nelle more della riapprovazione formale delle risultanze 2014 e 2015 un accantonamento prudenziale di pari importo.

 

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