La Boxe dell’ASD Accademia Pugilistica Roma-Est arriva finalmente a Guidonia. I tecnici: “Basta con lo stereotipo di Rocky: da noi solo onore, digintà e rispetto per l’avversario”

In In Evidenza, Sport da Yari Riccardi

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Via gli stereotipi. Rocky non c’entra niente. C’entrano i valori, la disciplina, un duro allenamento e tanta volontà. Il pugilato arriva a Guidonia, e lo fa con l’ASD Accademia Pugilistica Roma-Est, che porta la sua scuola e i suoi tecnici alla palestra KSA Nike. Le lezioni, aperte a tutti, si tengono il martedì e il giovedì dalle 19 alle 20 e 30 e il sabato dalle 17 alle 18 e 30. “Dopo 5 anni in altri paesi dela provincia – spiegano i tecnici Simone Autorino e Fabio Fantauzzi – siamo finalmente riusciti a portare la nostra idea di boxe in quella che è la nostra città. Ci piace molto l’idea di essere i primi a fare boxe qui: era impensabile il fatto che non ci fossimo ancora”. E l’inizio sembra essere ottimo: turni pieni di gente, e tanto interesse per uno sport che troppo spesso paga l’immagine che danno film e media. Onore e digità, rispetto dell’avversario e delle regole sono i valori alla base dell’idea di boxe dell’Accademia, che in un solo anno ha messo sul ring 15 ragazzi, di cui alcuni di grandissimo livello: parliamo di Luca D’Ortenzi (vincitore del torneo Senior e finalista agli Assoluti, tra i primi 5 pesi massimi in Italia), di Alessandro Fersula, di Fabrizio Transulti, e di tanti altri atleti che hanno scelto di vivere uno sport “che certo è duro – spiega Autorino – ma non ha mai visto le scene alle quali ci hanno abituato i film: ci sono molte precauzioni, c’è molta attenzione da parte degli arbritri, e soprattutto, un grande rispetto per l’avversario: i nostri ragazzi non hanno mai avuto un provvedimento disciplinare a carico, e questo ci rende molto orgogliosi”. Ma è davvero uno sport per tutti? “Assolutamente sì – chiude Fantauzzi – e proprio per questo stiamo sviluppando molto anche il settore amatoriale: allenamento senza contatto, che può essere svolto da tutti, e che dà molto sia a livello fisico che a livello valoriale”. Anche noi, schiavi dell’epopea di Balboa, forse immaginavamo altro: e invece vedere un gruppo di ragazzi che dimostra affiatamento e unione, e che dimostra vera passione per uno sport, sia nei discorsi che negli atteggiamenti, ci ha fatto ricredere molto su quanto della boxe ci hanno sempre raccontato. Nessun Ivan Drago, nessun atleta freddo e costruito: solo passione, allenamento e rispetto. Valori che molti altri sport, più accettati, più ricchi e per questo più blasonati, hanno perso da tempo, e, così a intuito, non ritroveranno tanto facilmente.

 

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