Guidonia. “Subito dissuasori di velocità su via Roma”: i provvedimenti dell’amministrazione Rubeis e le condoglianze alla famiglia Sciarrini

In In Evidenza, Politica, Primo Piano da Yari Riccardi

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Subito dissuasori nel tratto di via Roma tra il bar Lanciani e la pineta comunale, tratto tragico nel quale domenica scorsa, 14 dicembre, sono stati investiti padre e figlia, Mauro e Rosy Sciarrini, con la ragazza morta nella giornata di martedì 16 dicembre, a seguito delle lesioni riportate dopo l’impatto con una Smart (http://www.romaest.org/news/12/2014/guidonia-il-cuore-di-rosy-smette-di-battere-muore-la-ragazza-investita-su-via-roma-il-14-dicembre/; http://www.romaest.org/news/12/2014/guidonia-padre-e-figlia-investiti-da-una-automobile-su-via-roma/). E’ il sindaco di Guidonia Eligio Rubeis a rendere nota la prossima installazione di tali dissuasori, provvedimento preso in seguito alla morte della ragazza che ha sconvolto l’intera città. “Alla famiglia esprimo cordoglio e vicinanza a nome di tutta la città – dichiara Rubies – ma resta ancora l’apprensione per lo stato di salute del padre della giovane, anche lui coinvolto nell’incidente. Abbiamo promosso iniziative di sensibilizzazione con le associazioni dei parenti delle vittime della strada e operato innumerevoli interventi per migliorare la sicurezza anche combattendo numerose resistenze, paradossi come i casi più unici che rari degli attacchi alle rotatorie, in uso da decenni in tutta Europa e osteggiate solo in questa città”. Rubeis conviene con un concetto molto semplice, ma di evidenza lampante “Nessun dissuasore stradale può però limitare comportamenti incivili e incoscienti, in spregio di qualsiasi senso civico di chi crede di poter trasformare le vie della città in una pista di formula uno. A questo può dare soluzione solo e finalmente il legislatore introducendo il reato di omicidio stradale”. Dissuasori, rotatorie, posti di blocco, e qualsiasi altra cosa: tutto potrebbe andar bene. Ma a poco servirà qualsiasi provvedimento senza un profondo intervento educativo per chi si mette al volante, a 18 come a 30 anni. I dissuasori rallentano, ovvio. Ma è il cervello, il comportamento, il senso civico, il buon senso, che devono essere rimessi sulla carreggiata corretta: e questo, evidentemente, è compito della società civile, delle famiglie, delle agenzie educative, e non solamente della politica.

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