Guidonia. Caso Inps, Rubeis a Di Silvio : “Studi, si informi e non strumentalizzi”

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<Non vorrei salire in cattedra, ma il giovane consigliere del Partito democratico Emanuele Di Silvio mi costringe a farlo. L’amministrazione pubblica – e questo lo spiego a Di Silvio qualora ambisse al governo della città – non può in alcun modo corrispondere ad un privato soldi pubblici. Se lo facesse incorrerebbe in una violazione delle normative, prefigurando per l’Ente un danno erariale. I locali che ospitano la sede Inps di Colle Fiorito sono appunto di un privato, inoltre il Di Silvio dovrebbe capire, per quanto animato da buona volontà che gli riconosco, che le questioni inerenti l’amministrazione pubblica non sono di competenza del Consiglio comunale, se non per ciò che riguarda l’indirizzo di carattere generale su fatti e questioni strettamente previsti dalla legge e dai regolamenti. Il Di Silvio dovrebbe preoccuparsi di fare politica su altre vicende e non su materie che potranno riguardarlo solo quando egli e la sua maggioranza saranno eventualmente al governo della Città. Questa amministrazione ha fatto quanto in suo potere per dissuadere i vertici Inps dal trasferire la sede da Colle Fiorito a Tivoli, mettendo in atto ogni azione nel rispetto delle leggi e dei regolamenti. Certamente non violerò la legge per il Di Silvio. Qui mi preme precisare che l’Inps è un ente di diritto pubblico che nella sua gestione gode della massima autonomia amministrativa; le scelte che fa l’Inps sono quindi soggette solo alle decisioni dell’Inps stesso. Come ho già detto, non capisco però per quale ragione la direzione regionale di quell’istituto abbia deciso per una scelta onerosa, cioè pagare 500.000 euro l’anno di affitti a Tivoli anziché optare per una soluzione gratuita. Su questo Emanuele Di Silvio dovrebbe interrogare se avesse a cuore veramente la questione e se agisse scevro da condizionamenti strumentali, odiosi anche per un avversario politico>, lo dichiara il sindaco di Guidonia Montecelio, Eligio Rubeis, in risposta all’ennesimo comunicato stampa del giovane Emanuele Di Silvio. Conclude Rubeis: <Di Silvio e il Partito Democratico invece di prendersela con questa amministrazione in modo, ripeto, strumentale e becero, perché  non si rivolgono al ministro del Lavoro o al vice-ministro, Maria Cecilia Guerra, del Pd, o ai sindacalisti della Cgil che siedono in consiglio di amministrazione dell’Inps? Da questo Pd solo chiacchere, noi come governo della Città, abbiamo fatto e continueremo a fare tutto il possibile fino a mettere l’Inps davanti alle sue responsabilità, soprattutto quelle contabili>.

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