‘Progetto Selciatella’, le associazioni disegnano il futuro: consegnata al comune la proposta del CRA

In Ambiente & Territorio, Cronaca & Attualità, In Evidenza da Yari Riccardi

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E’ forte il fermento intorno a via della Selciatella, antica strada romana che è sede di importanti scavi archeologici, ma anche ostaggio del degrado, tra discariche abusive di rifiuti, presenti in quantità enormi per l’intera lunghezza della via. C’’è chi ha un’idea per il futuro della via, ed è il Comitato Risanamento Ambientale: è stato redatto e firmato da cinque associazioni il ‘Progetto Selciatella’, una proposta di intervento proprio nell’area della strada romana. Il progetto è già stato consegnato al comune di Guidonia, che ora dovrà decidere se avviarlo a finanziamento, all’interno dei fondi messi a disposizione dalla legge 190/2014. “Si tratta di una risposta delle associazioni locali, tutte aderenti al CRA, aldegrado crescente  – raccontano i responsabili delle cinque associazioni – ed all’assalto dell’imprenditoria privata alla parte residuale del suolo guidoniano non ancora aggredito dalla cementificazione selvaggia. Inoltre, offriamo un’occasione per coniugare insieme lavoro giovanile e recupero ambientale, culturale e sportivo collettivo”. Nello specifico il progetto prevede la costituzione di un soggetto associativo composto principalmente da giovani, che avrebbe il compito di gestire l’area, ripulendola dai rifiuti e trasformandola in una zona ciclopedonale, valorizzando i resti archeologici messi in luce, rendendo fruibile anche l’area del fontanile del Cupo. La Selciatella torna quindi in primo piano a Guidonia: in settimana lo stesso CRA ha reso noto che l’intervento per la realizzazione di una viabilità denominata appunto Selciatella – Tor Mastorta, finanziato con 6 milioni di euro dai Fondi plus della Comunità europea, è stato cancellato – lo ha annunciato la Commissione europea per i Fondi strutturali – dalla lista di quelli ammissibili a finanziamento dei fondi europei, con la successiva decertificazione delle relative spese già pagate e rendicontate. L’operazione non rientra più pertanto tra quelle oggetto di co-finanziamento dei fondi europei.

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