Arte e musica polifonica rinascimentale profana al 3230° Natale di Tivoli

In In Evidenza, Primo Piano da Nadia Napoleoni

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« Quant’è bella giovinezza,
Che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza »
(Lorenzo de’ Medici,
Canzona di Bacco)

Quella di domenica 17 maggio resterà una serata musicale ben impressa nella memoria dei cittadini, intervenuti numerosi presso le Scuderie Estensi per ascoltare dal vivo l’esibizione della Corale Arcobaleno Tivoli Terme, diretta dal Maestro Roberto Proietti, serata che nella sua articolazione ha fatto sì che il connubio arte e musica, potenza dell’immagine e armonia di suono, sia ancora una volta la chiave di volta per approcciare al senso della storia della polifonia rinascimentale.
In collaborazione con l’Arch. Armando Gemmo, presentatore d’eccezione e commentatore sopraffino di immagini illustrative del XVI secolo, con il patrocinio del Comune di Tivoli e alla presenza del suo Primo Cittadino Giuseppe Proietti, nell’ambito delle sempre più corpose manifestazioni per il 3230° Natale di Tivoli, il concerto della Corale Arcobaleno, poderosa realtà culturale presieduta da Luigi Abbenante, ha rappresentato molto più che una sequenza ordinata di qualche brano cinquecentesco, configurandosi come una lectio divulgativa su uno dei periodi più gloriosi della storia musicale espressa a corte: mentre l’aspetto spirituale dell’uomo veniva celebrato attraverso le laudi, era nelle feste di corte e nei ricevimenti delle famiglie più in vista del periodo che si dava sfogo a divertimenti prosaici e boccacceschi, senza disdegnare tornei, giostre e giochi ereditati dalla tradizione medievale. L’antica attività musicale delle “camere” aristocratiche ha così avuto nuova vita attraverso l’interpretazione vocale di brani di Orlando di Lasso, Orazio Vecchi, Antonio Scandello, con una menzione speciale per il compositore nostro concittadino Giovanni Maria Nanino, esponente di spicco della Scuola Romana del XVI secolo che fu al servizio del Cardinale Ippolito d’Este.
Particolarmente apprezzati dagli intervenuti sono stati i balletti, i madrigali, i mottetti e in modo particolare le canzonette rappresentanti scherzosamente le sonorità del bestiario con la tecnica contrappuntistica: civette, grilli, galline, cani e gatti si rincorrono sul pentagramma attraverso i gorgeggi dei loro tipici versi, creando un effetto sorprendente e un divertissement inattesi. E ancora, le composizioni profane che esaltano gli aspetti di vita quotidiana e la passionalità licenziosa, con una perfezione di costruzione tecnica che affronta musicalmente il tema dell’amore più audace e per l’epoca scabroso.
Vocalità sempre controllata e armonie attentamente rispettate, sottolineate qua e là dalle note del cembalo del Maestro Pierluigi D’Amato e dalle precisioni didascaliche del Dottor Gemmo, hanno saputo far dono di un momento di qualità musicale e culturale fortemente connotata da studio, dedizione, impegno da parte di tutti gli artisti, riconfermando l’attenzione per quei valori storici e artistici di cittadinanza che da molti anni caratterizza la città di Tivoli e che, ci auguriamo, continui a connaturarla come Città d’Arte.

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