Tivoli. L’ultimo consiglio comunale del Sindaco Gallotti: dimissioni prima della sfiducia. E Centani saluta con un amarissimo “Scusate”

In Politica, Primo Piano da Yari Riccardi

Condividi

tivoliSfiducia certa? E io mi dimetto! Arrivano le nuove (definitive?) dimissioni del sindaco di Tivoli Sandro Gallotti, che nel consiglio comunale di questa mattina ha “anticipato” la certa sfiducia da parte di alcuni consiglieri, arrivati alla seduta con una mozione ad hoc. Lo snodo cruciale prima di pranzo: alla richiesta di posticipare al pomeriggio il voto sulla mozione di sfiducia, il consiglio risponde con 17 voti contrari (tutta l’opposizione e Alleanza per Tivoli) e 12 favorevoli (quella che una volta era la maggioranza, Gallotti incluso). La discussione si avvicina, e il sindaco (ri)dice basta: annuncia le dimissioni e abbandona l’aula. Lo segue il presidente del consiglio comunale Centani. Bastano le sue parole per racchiudere tutta questa storia, di fatto, salvo clamorosi ripensamenti – che, per un banale discorso di dignità, non crediamo possano avverarsi – la fine dell’amministrazione Gallotti. “Scusate”, così dice Centani lasciando l’aula. E basta questo per comprendere la complessità di una situazione da troppo tempo ad alta tensione. Tensione che ha raggiunto i livelli di guardia negli ultimi giorni del mese di marzo, con l’allontanamento dalla Giunta degli assessori di Alleanza per Tivoli. “Nessuna ipotesi di accordo tra Pdl, FdI, Alleanza per Tivoli e Amore per Tivoli, tramontati i tentativi operati ad personam da diversi addetti, tanto che è stata varata una giunta di minoranza e di comodo, una deriva, non solo amministrativa e contabile, del Comune di Tivoli e delle sue società partecipate, vedasi come esempio lo svolgimento dei lavori del Consiglio Comunale, o la vicenda della nomina dell’amministratore delegato delle Terme a carico dell’azionista di minoranza, o, ancora, l’approvazione del regolamento della nuova imposta TARES (Tariffa rifiuti e servizi) da parte di una minoranza senza pensare ad una strategia per la risoluzione dei problemi dell’Asa e senza preoccuparsi minimamente dell’incidenza e delle conseguenze  della nuova imposta sui  contribuenti”. Questo veniva detto da Alleanza per Tivoli, poco meno di un mese fa. Un quadro emblematico di una situazione che stava precipitando. Quadro che poteva essere salvato, attraverso “un accordo programmatico su tutti i punti espressi nella richiesta di dimissioni del Sindaco, in primis la risoluzione della questione termale e il rispetto delle regole  e che la conseguente ed eventuale risoluzione organigrammatica debba essere contestualizzata e funzionale alla risoluzione delle varie  problematiche e all’approvazione degli atti amministrativi scongiurando che la stessa sia finalizzata esclusivamente al soddisfacimento di egoismi consiliari e numerici o come strumento di pressione nei riguardi dei singoli  Consiglieri Comunali”. “Scusate”, così ha salutato Centani. Niente male come lettera d’addio. Amarezza da una parte, entusiasmo sui social network alla notizia, annunciata in diretta da alcuni consiglieri (chiaramente dell’opposizione) su Facebook. E’ la politica 2.0, da una parte. Dall’altra quella del prendere tempo: ricucire, mediare, promettere, tentare di ripartire. Ma il tempo, si sa, a un certo punto finisce. E per l’amministrazione Gallotti il tempo era finito da un bel po’. .

 

 

 

Condividi