Tivoli. Scontro frontale tra il Segretario PD Alessandro Fontana e il Sindaco Proietti

In In Evidenza, Politica, Primo Piano da Yari Riccardi

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A Tivoli si litiga per una Porsche. E’ quella del Sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti che non è proprio andata giù al PD, sconfitto al ballottaggio nelle ultime amministrative e protagonista di una feroce opposizione, in aula come nei social. Una Porsche, dicevamo, che al PD non è proprio andata giù, e che viene usata come simbolo per un attacco a 360 gradi sulla politica di questi primi mesi di governo.
“I nostri timori sull’Amministrazione Proietti, purtroppo trovano giorno dopo giorno conferma: Il sindaco, la Giunta che governa e la maggioranza che lo sostiene stanno facendo carta straccia di tutte le promesse sbandierate alla vigilia delle elezioni. D’altra parte, un candidato sindaco che in campagna elettorale girava con la Smart e una volta eletto preferisce viaggiare su una più comoda Porsche, è la rappresentazione plastica oltre che simbolica di questa assoluta incoerenza”. Così spiega il segretario del PD di Tivoli, Alessandro Fontana, che coglie occasione per fare il punto su questo primo periodo della nuova amministrazione. “Uno dei primi nodi da risolvere era quello di ricucire lo strappo tra Amministrazione comunale e cittadini, dopo gli anni bui dell’esperienza Gallotti. Un obiettivo centrale del programma del Partito Democratico e che Proietti aveva condiviso in campagna elettorale. Alla prova dei fatti, però, il sindaco si sta clamorosamente smentendo. Anzi, con il suo stile di governo personalistico, fortemente mediatico ma completamente disattento ai problemi reali di Tivoli, la lacerazione tra istituzione comunale e comunità tiburtina si sta ampliando sempre più. C’è bisogno di maggiore concretezza e non di iniziative effimere. Di più attenzione – continua Fontana – alle esigenze e ai bisogni dei cittadini. Gli slogan e i colpi ad effetto possono farlo sembrare simpatico per un giorno ma alla lunga, quando mancano le risposte, producono disillusione e aumentano il distacco con i cittadini”. Interventi di riqualificazione e decoro sul territorio, centro storico, Campolimpido, Arci, Tivoli Terme, Colle Nocello , Villa Adriana, Bivio di San Polo: questi i fatti sollecitati dal PD, “ma il sindaco e la sua maggioranza sono rimasti sordi alle nostre richieste. Può stare certo che non intendiamo indietreggiare neanche un millimetro e continueremo a incalzarlo, intanto però la città soffre, ripiega sempre più su se stessa, si perde fiducia nell’istituzione comunale e nel futuro”. Otto mesi in cui l’Amministrazione Proietti “si è semplicemente distinta per il valzer di conferimenti di deleghe e sostituzioni degli assessori nella Giunta; l’approvazione di un bilancio di previsione privo di anima, senza alcun obiettivo strategico, un elenco sbiadito di numeri; modifiche alla viabilità locale che hanno fortemente penalizzato commercianti e residenti; la nomina di una pletora di delegati, che appare sempre più come la cessione di strapuntini per pagare cambiali elettorali in scadenza. Soprattutto, Proietti dialoga solo con gli amici nell’illusione di mantenere e allargare il consenso ma evita e contrasta la partecipazione”. Una macchina amministrativa che parte già scarica, quella a detta di Fontana avviata da Proietti, che “incarna bene le liste che rappresenta, liquide con un modo di governare liquido”.

Proietti non ci sta. La risposta del sindaco di Tivoli non si è fatta attendere. E, per quanto limitata al fatto personale, è di fatto una replica decisamente politica, che mira a chi ha governato nel passato a Tivoli, e ha governato tanto e per anni. “Faccio notare a Fontana che viaggio sempre in Smart e raramente mi capita di usare la mia seconda auto. Oltre a questo, il segretario dovrebbe sapere che l’etica pubblica di un Sindaco non si misura in base al modello di auto privata che acquista con il frutto del proprio lavoro, ma da come amministra il denaro dei cittadini e da come si serve delle “prerogative” legate alla sua carica”. Una macchina quindi la pietra dello scandalo, ma Proietti risponde punto su punto alle accuse provenienti dal PD. “Io viaggio sulla mia auto, a mie spese, anche quando mi muovo, a Tivoli o a Roma, per compiti legati alle mie funzioni di Sindaco; prima di essere Sindaco sono un cittadino e che perciò come tutti i cittadini pago regolarmente, ogni giorno, a mie spese, tutte le soste della mia auto nei parcheggi a pagamento del Comune e raggiungo a piedi Palazzo San Bernardino. Non ho né ho mai avuto il permesso di accesso alla Zona a traffico limitato”. E fin qui, tutto fatto personale. Proietti poi entra nel vivo della questione. “Non ho mai utilizzato, fin dalla mia elezione, l’auto di rappresentanza completa di autista, che era stata utilizzata, a spese del Comune, dai Sindaci del PD di Tivoli; la stessa auto, al termine del contratto di noleggio stipulato da chi mi ha preceduto, è stata da me restituita, facendo risparmiare al Comune i relativi costi che ammontano a diverse migliaia di euro l’anno”. La rinuncia dei compensi spettanti alla carica di sindaco per destinarli direttamente dal Comune ad opere e lavori di pubblica utilità è l’anticamera dell’assalto finale. “Per completare il quadro delle informazioni, aggiungo che i Sindaci del Pd hanno sempre utilizzato, per i loro spostamenti “istituzionali”, l’auto di rappresentanza con autista, il tutto a spese del Comune, oltre ad avere un posto di sosta “riservato” davanti a Palazzo San Bernardino, anche per la loro auto privata”. Stilettate che ritornano verso il PD,  Proietti si ferma al sottolineare la discontinuità della sua amministrazione con il recente passato. Tipico della politica è riversare contro chi governa oggi anche i guai di ieri. Così è e così sarà sempre: il PD fa il suo mestiere, ma incolpare Proietti dei guai di una città per anni governata da altri è esercizio di stile complesso e forse anche rischioso. Ma la politica a Tivoli oggi è rovente come non mai. L’impressione, anche per le dichiarazioni sui social di una parte e dell’altra, è quella dell’inizio di una saga senza esclusione di colpi.

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