Guidonia – New York, A/R dopo 36 anni: il Cristo Benedicente torna in Italia

In In Evidenza, Primo Piano da Yari Riccardi

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Da Guidonia agli Stati Uniti. Trentaquattro anni dopo un affresco rubato nel 1978 si materializza a sorpresa in una casa d’aste di New York nel 2012. Ora l’opera torna a casa, grazie al lavoro diplmatico e ricco di colpi di scena portato avanti dai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale che ha portato al recupero del frammento del Cristo Benedicente – datato intorno all’VIII secolo – rubato in località Marco Simone Vecchio. Importante il fatto che l’autore del furto venne arrestato tre settimane dopo il colpo, ma l’opera era già sparita nel nulla.
Siamo nel 1972: una funzionaria della Soprintendenza per i Beni artistici e storici della capitale scopre l’esistenza della Cripta a Guidonia e ne dispone la documentazione fotografica: coperti di alghe e incrostazioni calcaree, sulle pareti e all’interno di nicchie ci sono numerosi affreschi, e al centro della volta un grande clipeo raffigurante il Pantocrator Benedicente. Il complesso viene protetto con tanto di porta di ferro all’ingresso e inferriata di chiusura del pozzo di luce scavato in fondo alla grotta, mentre la relazione tecnica che esalta l’importanza storico artistica degli affreschi – confrontabili secondo alcuni esperti con le pitture di Santa Maria Antiqua al Palatino – gli guadagna la dichiarazione di “particolare interesse culturale”.
NEl 1978 ecco il decreto ministeriale – siamo a maggio. cinque mesi prima del furto, di questo e dell’altro affresco raffigurante un ‘Agnello PAsquale’ – e il Cristo finisce ‘dimenticato’ fino al 2012. Lo scenario si sposta nella lussuosa Sotheby’s, quando l’opera finisce in un catalogo, “un frammento di pittura murale raffigurante Busto di Cristo, altezza cm. 75, secolo XII, di arte romana”. Arrivano gli accertamenti dei Carabinieri, tramite la Banca dati dei Beni Culturali trafugati: il frammento risulta essere proprio l’affresco parietale con l’immagine del Cristo Benedicente, rubato il 6 novembre 1978 nella Cripta ubicata a Guidonia Montecelio. Un acquisto fatto in buona fede da parte degli ex proprietari che, unito alla data demota del furto, rendono difficile l’attivita investigativa: alla fine, a rivelarsi risolutivo e’ il contributo fornito dall’ispettore della sezione antiquariato titolare delle indagini, che attraverso accordi diplomatici riesce a ottenere la restituzione dell’affresco. Tutto finisce benissimo: i proprietari si impegnano a ridarlo al nostro Paese a proprie spese e il Cristo benedicente – di valore stimabile intorno al mezzo milione di euro – torna a casa a bordo del volo della Delta Airlines Atlanta-Roma. Le indagini sono dirette dalla procura della capitale.

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